«Su Marte c'era un gigantesco oceano», parla Mars Express
Marte è uno dei corpi più misteriosi ed affascinanti del nostro sistema solare. Un tempo – forse – assomigliava alla nostra Terra, con laghi, mari, oceani, fiumi e fagli acquifere sotterranee. Ci sono numerosi indizi che sembrerebbero confermare almeno parzialmente queste ipotesi, anche se alcuni scienziati rimangono contrari a questo ritratto del tutto teorico di Marte. Ora, però, uno degli esploratori marziani più autorevoli sembrerebbe volgere a favore di queste teorie, grazie ad un nuovo e rivoluzionario studio.
Stiamo parlando della sonda Mars Express Orbiter – o, meglio, del suo radar MARSIS. Uno studio a cura di Jérémie Mouginot dell'Università della California, Stephen Clifford del Lunar and Planetary Institute di Houston e Antoine Pommerol, Pierre Beck e Wlodek Kofman dell'Institut de Planétologie et Astrophysique a Grenoble sembrerebbe rinforzare la teoria della presenza di un gigantesco oceano che ricopriva buona parte dell'emisfero boreale del Pianeta Marziano.
Stiamo parlando della sonda Mars Express Orbiter – o, meglio, del suo radar MARSIS. Uno studio a cura di Jérémie Mouginot dell'Università della California, Stephen Clifford del Lunar and Planetary Institute di Houston e Antoine Pommerol, Pierre Beck e Wlodek Kofman dell'Institut de Planétologie et Astrophysique a Grenoble sembrerebbe rinforzare la teoria della presenza di un gigantesco oceano che ricopriva buona parte dell'emisfero boreale del Pianeta Marziano.
Alcuni studi sulla permittività elettrica dei depositi larghi circa 100 metri che occupano la regione dove un tempo forse giaceva l'Oceanus Borealis hanno indicato che le rocce sono probabilmente state influenzate da una massa d'acqua, nonostante sotto di esse giacciano enormi depositi di origine vulcaniche.
«Nonostante conosciamo molto poco dell'evoluzione e dell'ambiente di un oceano nel Tardo Esperiano (un'era geologica marziana che si estende dai 3500 ai 1800 milioni di anni fa), le nostre osservazioni procurano importanti prove della sua esistenza grazie alla misurazione della costante dielettrica del Vastitas Borealis (il più grande bassopiano marziano), che è sufficientemente bassa da poter essere spiegata solamente da un enorme deposito di sedimenti acquosi ormai secchi oppure da sedimenti misti a ghiaccio».
«La grande domanda è sempre stata: 'se c'era un oceano, dov'è andata tutta l'acqua?'» ha commentato Paul Scott Anderson in un articolo apparso sul sito Universe Today. La risposta è che probabilmente l'acqua è ancora lì, qualche centinaio di metri più in basso, allo stato solido.
Proprio in questa regione, il lander Phoenix aveva trovato nel 2008 dei depositi di acqua ghiacciata a pochi centimetri dalla superficie. «Dato ciò, questa formazione rappresenta la migliore prova dell'esistenza di un oceano nel Tardo Esepriano, circa 3 miliardi di anni fa» hanno commentato i ricercatori.
Link utili
Geophysical Research Letters (articolo a pagamento – circa 25$ US)
«Su Marte c'era un gigantesco oceano», parla Mars Express
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30.1.12
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