Una piccola pulsar dentro una supernova
Immagine composta da osservazioni nell'ottico (rosso) e ai raggi–X (blu). |
Le pulsar sono i resti di una stella, compressi in una regione molto ristretta con densità e velocità elevatissime. Usando gli 'occhi' a raggi–X del telescopio americano Chandra e di quello europeo XMM–Newton, gli astronomi sono stati in grado – per la prima volta nella storia – di osservarne una localizzata all'interno dei resti di una supernova esplosa nella Piccola Nube di Magellano, una galassia–satellite della Via Lattea nota assieme alla compagna – la Grande Nube di Magellano – fin dall'antichità.
Nell'immagine, composta dalle osservazioni dei due telescopi spaziale, la pulsar – il luminosissimo corpo celeste visibile alla destra– è avvolta dagli strati esterni espulsi durante la sua precedente vita da stella. Accanto alla pulsar, nota come SXP 1062, giace una regione di formazione stellare (quelli chi chiamiamo 'reparti di maternità stellari') composta da luminosissimi gas e polveri interstellari.
Nell'immagine, composta dalle osservazioni dei due telescopi spaziale, la pulsar – il luminosissimo corpo celeste visibile alla destra– è avvolta dagli strati esterni espulsi durante la sua precedente vita da stella. Accanto alla pulsar, nota come SXP 1062, giace una regione di formazione stellare (quelli chi chiamiamo 'reparti di maternità stellari') composta da luminosissimi gas e polveri interstellari.
Le pulsar sono una variante delle stelle di neutroni, una delle due possibili forme che le stelle più massicce del nostro Sole assumono superati gli ultimi stadi della loro vita (supernove di tipo II e Ib). L'altra alternativa, 'scelta' generalmente dalle stelle più massicce in assoluto, sono i buchi neri.
La stessa immagine nelle lunghezze d'onda dell'ottico. |
Ruotando su loro stesse a velocità incredibili, le pulsar emettono dai loro poli dei lampi di radiazione caratterizzati dalla presenza di un'energia altissima. Come accade – anche se in tempi considerevolmente maggiori – con la Terra, durante la rotazione anche l'asse delle pulsar ruota freneticamente, dato che molto spesso è inclinata di qualche grado. Più semplicemente, dobbiamo immaginare che l'asse del pianeta disegni dei grossi cerchi immaginari sopra i poli della pulsar. Nella Terra, questo avviene in migliaia di anni, ma nelle pulsar i tempi sono ben più ristretti. In questo modo, i lampi sono espulsi in numerose direzioni, e a volte sono catturati da alcuni telescopi spaziali specializzati in questo compito (come l'americano Fermi). Ai loro occhi, la pulsar sembrerà quasi sempre 'accesa', ma se si rallentano le immagini possiamo vedere che in realtà lampeggia, come se fosse un faro cosmico che illumina una notte particolarmente buia.
La stessa regione vista ai raggi–X. |
Questa pulsar, ubicata a 180 mila anni luce dalla Terra, è però ben più lenta delle compagne: completa una rotazione su sé stessa in 'ben' 18 minuti. Molte delle pulsar che conosciamo, al contrario, ruotano su loro stesse migliaia di volte al secondo. Ciò rende SXP 1062 una delle pulsar più lente mai osservate.
Link utili: articolo sul sito ufficiale di Chandra (clicca qui), articolo su UniverseToday (clicca qui)
Una piccola pulsar dentro una supernova
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
21.12.11
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