La sonda Phobos–Grunt si schianterà in Afghanistan il 14 Gennaio
Siamo giunti ormai all'ultimo capitolo di un libro che potremmo benissimo intitolare "l'epopea di Phobos–Grunt". Per chi non sa di cosa stiamo parlando, ecco un breve riassunto degli episodi precedenti: poco tempo fa, la Russia aveva dichiarato di voler tornare, dopo 15 anni, alla conquista di Marte. Per farlo, però, le serviva una sonda: ecco che entra in gioco Phobos–Grunt, destinata – almeno nei progetti – a raccogliere campioni sulla superficie di Phobos, satellite naturale marziano, e inviarli alla Terra nell'estate del 2014. Purtroppo, niente di tutto ciò è accaduto: poco dopo il lancio, iniziò a circolare su Internet la notizia che la sonda aveva avuto un guasto. Dopo arrivò l'annuncio ufficiale: la sonda si era incastrata in orbita e avrebbe presto detto addio a Marte. Nonostante le comunicazioni furono parzialmente ristabilite e si progettò un'eventuale missione verso la Luna da parte di Phobos–Grunt, la sonda fu praticamente abbandonata, e ora si appresta a schiantarsi sulla Terra.
L'impatto, secondo l'United States Strategic Command, avverrà il 14 Gennaio 2012, in una località compresa fra i 30.7 gradi nord e i 62.3 gradi est. Una scia di detriti dovrebbe passare sopra Mirabad, una città del sudovest dell'Afghanistan. Il rientro avverrà circa alle 2:22 di mattina, ora locale.
L'impatto, secondo l'United States Strategic Command, avverrà il 14 Gennaio 2012, in una località compresa fra i 30.7 gradi nord e i 62.3 gradi est. Una scia di detriti dovrebbe passare sopra Mirabad, una città del sudovest dell'Afghanistan. Il rientro avverrà circa alle 2:22 di mattina, ora locale.
In compenso, si potrebbe riprendere in considerazione l'esperimento Living Interplanetary Flight Experiment (LIFE) a bordo della sonda. Questo esperimento consiste in una capsula contenente dei micro organismi che il modulo di rientro avrebbe dovuto riportare sulla Terra per poter studiare come la vita si può espandere da un vicino planetario all'altro.
La sonda possiede inoltre 50 kg di apparecchiature scientifiche, rimasti in orbita assieme alla sonda a causa di un errore tecnico nello stadio superiore Fregat, lo stesso che poco tempo prima aveva fatto fallire la missione di rifornimento alla ISS Progress–44. Eppure, i tecnici russi avevano detto che era tutto risolto.
Phobos–Grunt è forse il caso più emblematico della crisi spaziale che ha messo in ginocchio il programma russo. Tutto iniziò, appunto, con Progress–44. Dopo di essa e Phobos–Grunt, anche una missione che coinvolgeva tre satelliti Glonass fallì, seguita dal fallimento di un razzo Soyuz–2.1b con a bordo un satellite Meridian avvenuto pochi giorni fa. Proprio oggi, infine, la 'penultima goccia': il fallimento mancato per poco di un razzo vettore Proton–M, un lanciatore che ha alle spalle 70 decolli pulitissimi. Il suo lancio è stato rimandato a metà gennaio, ma sarebbe potuto essere la quinta pietra miliare del triste percorso che il programma spaziale russo ha intrapreso.
La sonda Phobos–Grunt si schianterà in Afghanistan il 14 Gennaio
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
27.12.11
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