Nevica su Venere - il pianeta più caldo del sistema solare

Su Venere le temperature possono raggiungere i 462 gradi centigradi: un vero inferno. Anche se potessimo resistere in un mondo così, tali temperature comprometterebbero buona parte di ciò che facciamo e vediamo ogni giorno. Ma, per quanto incredibile possa sembrare, potremmo comunque goderci lo spettacolo di una nevicata – una nevicata di anidride carbonica, ma sul pianeta più caldo del sistema solare ci si deve accontentare, e in fondo è pur sempre una nevicata.

Infatti, secondo gli scienziati l'atmosfera di Venere potrebbe nascondere uno strato molto freddo, con temperature di circa –175 gradi. In questo strato, ubicato ad un'altitudine di 125 chilometri, l'anidride carbonica potrebbe ghiacciarsi oppure trasformarsi in neve.

Temperature così basse, paradossalmente, superano perfino quelle della nostra atmosfera, nonostante Venere sia famoso per il suo involucro gassoso particolarmente denso e "irrequieto".

Ciò che è ancora più interessante è che questa regione è in continuo movimento. Gli scienziati, infatti, l'hanno scoperta osservando la luce solare filtrata dall'atmosfera di Venere, e si sono accorti che le varie concentrazioni di anidride carbonica a diverse altitudini si muovevano allo stesso ritmo del terminatore – la linea che divide la parte illuminata da quella non illuminata di un pianeta.

Avendo in mano i dati della concentrazione dell'anidride carbonica e quelli della pressione atmosferica a ogni altitudine, gli scienziati hanno velocemente calcolato le varie temperature dell'atmosfera di Venere.

«Dato che, a certe altitudini, la temperatura va ben oltre il punto di congelamento dell'anidride carbonica, sospettiamo che vi si potrebbe formare del ghiaccio» ha commentato Arnaud Mahieux.

Secondo gli scienziati, le nubi di particelle di neve o ghiaccio potrebbero avere un alto albedo, ossia riflettere più luce degli altri strati e quindi risultare più luminosi.

«Anche se la sonda Venus Express ha già osservato regioni più luminose di altre nell'atmosfera di Venere, dobbiamo essere prudenti, perché potrebbero esserci molte altre cause» continua Mahiuex.

Mahieux e il suo team hanno inoltre scoperto che questo strato gelido è accerchiato – come in un sandwich – da strati più caldi.

«Le temperature a questa altitudine variano estremamente dal giorno alla notte, quindi alla linea del terminatore c'è una specie di transizione in cui si sente l'influenza di entrambe le parti».