Qualche domanda (e risposta) sulla missione Mars Science Laboratory
Tutto pronto per il lancio del rover Curiosity, destinazione Marte. L'ormai celeberrimo rover è infatti già stato inserito in una capsula in cima al razzo vettore Atlas–V5 che lo farà decollare dal Complesso di Lancio 41 del Kennedy Space Center, in Florida. La finestra di lancio si aprirà alle 16:02 ora italiana e si concluderà un'ora e 43 minuti dopo. Attualmente le condizioni favorevoli al lancio sono del 70%. Vi ricordiamo che, se siete interessati, potrete seguire il lancio in diretta su questo blog cliccando qui. Ma mancano ancora un paio d'ore e quindi abbiamo deciso di rispondere ad alcune delle domande che più probabilmente vi siete chiesti in questi giorni sulla missione che nell'Agosto del 2012 toccherà il suolo marziano.
Come è strutturato il rover?
Il rover ha le dimensioni di un piccolo SUV – poco più di 3 metri in lunghezza, circa 2.7 metri in larghezza e 2.1 in altezza. Il rover pesa circa 900 chili – ossia quasi 2 volte e mezzo Spirit e Opportunity messi assieme oppure oltre 1000 volte il peso di Sojourner – di cui 65 di apparecchiature scientifiche – 13 volte quelle di Spirit o del rover gemello. Il rover è dotato di un corpo che proteggerà gli organi vitali noto come «WEB» o «warm electronics box», di un cervello noto come «RCE» che controllerà lo stato di «salute» del rover (e avrà una memoria di 256MB di DRAM, 2 GB di Flash Memory e 256KB di EEPROM), di un braccio robotico dotato di tre legature come quello umano (spalla, gomito e polso) che potrà estendersi fino a 2.2 metri e ruotare di 350 gradi, di sei ruote e di 10 apparecchiature scientifiche. Queste ultime comprendono tre video e fotocamere (Mastcam, MAHLI e MARDI), quattro spettrometri (APXS, ChemCam, CheMin e SAM), due rilevatori di radiazioni (RAD e DAN), un sensore ambientale (REMS) e un sensore atmosferico (MEDLI). Il rover sarà rifornito di energia dal MMRTG, o Multi–Mission Radioisotope Thermoelectric Generator, un radioisotopo che genererà calore da un piccolo nucleo di plutonio. Questo radioisotopo sfrutterà quindi l'energia nucleare e non avrà parti in movimento. Inoltre, è stato usato dai lander Viking nel 1976 e dalle sonde Cassini, Galileo e New Horizons.
Quali sono gli obiettivi della missione?
Gli obiettivi principali sono capire se vi è mai stato su Marte un ambiente favorevole allo sviluppo della vita, capire lo stato passato e attuale delle riserve d'acqua liquida, capire a fondo il clima marziano, capire a fondo la geologia del Pianeta Rosso e prepararsi ad una futura campagna di esplorazione umana.
Come (e dove) atterrerà il rover?
Dopo 9 mesi di fase di crociera, gli scienziati di missione si prepareranno all'atterraggio. Durante l'avvicinamento, saranno usate le antenne di 34 e 70 metri del Deep Space Network per effettuare le ultime correzioni nel percorso del rover. Quando il rover si troverà a circa 125 km dalla superficie marziana e sarà quindi entrato nell'atmosfera, inizierà la fase EDL, ossia di entrata, discesa e atterraggio. Questa fase sfrutterà tecnologie già collaudate nel passato e altre nuove e sorprendenti. Innanzitutto non si useranno airbag come nelle missioni Spirit e Opportunity, dato il peso eccessivo di Curiosity. Infatti, dopo aver rallentato fino a raggiungere la velocità di 1600 km/h, si apriranno i paracaduti per rallentare ancora di più. Successivamente si staccherà lo scudo termico e la sonda guarderà il suolo attraverso un radar. Mentre Spirit e Opportunity hanno avuto un'area di 150x20 chilometri per atterrare, Curiosity avrà a disposizione un'ellissi di soli 20 chilometri quadri. Dopo aver raggiunto l'altitudine di 1.6 chilometri, il rover si staccherà dallo scudo posteriore e dal paracadute e sarà guidato da piccoli razzi. Ad un'altezza di 18 m e ad una velocità di soli 3 km/h, il rover si separa dal modulo di atterraggio che lo appoggia al suolo attraverso una specie di gru. Il rover atterrerà nel cratere Gale, dove potrà studiare l'altissima montagna che vi si erge al centro e i suoi strati geologici. Potrà farla grazie ad un trapano che perforerà la roccia, ne preleverà dei campioni e li invierà ai laboratori interni che li analizzeranno meticolosamente e invieranno i risultati alle antenne del Deep Space Network ubicate a Goldstone, in California, a Madrid, in Spagna, e a Canberra, in Australia.
Qualche domanda (e risposta) sulla missione Mars Science Laboratory
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
26.11.11
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