Philae in silenzio da quasi due settimane

Le due antenne dello strumento CONSERT a bordo di Philae. La nave madre Rosetta è dotata dello stesso strumento. Credits: ESA/ATG medialab
Pare che il robottino Philae, risvegliatosi di recente da un letargo di sette mesi sul nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, non ne voglia proprio sapere di alzarsi e ritornare alle normali attività scientifiche. Poco è cambiato dal nostro ultimo aggiornamento completo sullo stato delle comunicazioni tra Philae e la nave madre Rosetta: l'ultimo collegamento è ancora quello delle 19:20 ora italiana del 24 Giugno. Il collegamento in quel caso era durato ben 20 minuti, ma la qualità era stata talmente bassa che gli ingegneri erano riusciti a scaricare solo 80 pacchetti di telemetria, contro i più di 300 scaricati nei soli 85 secondi del primo contatto, quello del 13 Giugno.
Ieri, 5 Luglio, gli scienziati hanno cercato di mettere in comunicazione i due robot usando lo strumento CONSERT, un esperimento realizzato per studiare la struttura interna del nucleo della cometa tramite l'analisi degli scambi di segnali radio tra i due robot. Purtroppo, per motivi ancora sconosciuti, il tentativo è fallito: nessun segnale è stato ricevuto da Philae. La prossima finestra è prevista per questo Giovedì, il 9 Luglio.
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