Una galassia tranquilla? No, anzi

Siamo ormai abituati a vedere immense galassie a spirale che, con le loro forme sinuose ed eleganti, emanano un senso di tranquillità. Eppure, non sono luoghi così tranquilli: basta pensare che NGC 1187, raffigurata in questa foto, è stata teatro di ben due supernove in soli trent'anni. Le supernove sono violente esplosioni stellari che hanno origine dalla morte di una stella massiccia oppure di una nana bianca binaria. Queste immense esplosioni cosmiche possono essere – secondo gli astronomi – la chiave per svelare i segreti dell'universo.

Questo bellissimo ritratto galattico è stato realizzato dal Very Large Telescope (VLT) dell'ESO, ed è nientemeno che l'immagine più dettagliata (ossia a maggior risoluzione) mai ottenuta di NGC 1187. La galassia dista 60 milioni di anni luce ed è visibile nella costellazione dell'Eridano.

Per nostra fortuna, NGC 1187 ci guarda frontalmente: proprio per questo siamo in grado di osservarne con estrema qualità la struttura a bracci che la compone. Nell'immagine si distingue una mezza dozzina di bracci principali, ognuno dei quali ricco di gas e polveri interstellari. Le macchie blu indicano la presenza di giovani stelle – spesso addirittura protostelle – nate al di fuori delle nubi interstellari.
Al centro vi è il nucleo, dal colore giallastro in quanto formato principalmente da stelle di generazioni più antiche. Spesso si tratta di enormi sfere, ma nel caso di NGC 1187 possiamo distinguere una struttura barrata che poi dà il nome all'intera struttura della galassia (spirale barrata). Si pensa che queste enormi strutture facciano fluire il gas dai bracci verso il centro, fomentando la formazione stellare in queste zone.
Qua e là vi è anche qualche puntino luminoso: si tratta della luce proveniente da alcune galassie più lontane che letteralmente attraversa il disco di NGC 1187 o, il più delle volte, di oggetti posti tra noi e la galassia stessa.
Nell'Ottobre del 1982 fu avvistata la prima supernova in questa galassia, SN 1982R, e ora, nel 2007, ne è apparsa un'altra, SN 2007Y. Fu scoperta inizialmente dall'astronomo dilettante sudafricano Berto Monard, ed è stata monitorata dagli scienziati per oltre un anno. Questa nuova immagine della galassia è stata creata dopo il picco massimo di luminosità di SN 2007Y, che è comunque abbastanza visibile verso l'estremità bassa dell'immagine (vedi foto con annotazioni).
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