LightSail si risveglia per la seconda volta, oggi l'apertura della vela solare

Il decollo dell'Atlas V con LightSail-A, il 20 Maggio scorso.

In meno di venti giorni, la vela solare LightSail della Planetary Society ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per essere una delle più drammatiche e incredibili missioni degli ultimi anni. Dopo essere stata messa KO da un sovraccarico al computer di bordo, essere stata risvegliata da un raggio cosmico esploso nel cuore di una supernova lontanissima nello spazio e nel tempo ed essersi addormentata una seconda volta in seguito a un guasto alle batterie poco dopo un'apertura nominale dei pannelli solari, la piccola sonda spaziale si è risvegliata ancora una volta.

La prima foto da LightSail. Le due fotocamere fish-eye sono montate sui pannelli solari. La foto è stata scattata prima dell'apertura dei pannelli, e quindi mostra i vari ingranaggi interni.

Il satellite ha chiamato casa alle 20:21 ora italiana di ieri sera, dopo un silenzio che durava dalle 22:40 di Mercoledì sera. Negli ultimi tre passaggi di ieri sera sopra la stazione radio di San Luis Obispo, in California, LightSail ha trasmesso 23 pacchetti di telemetria. Dopo un silenzio programmato di otto ore e mezza, LightSail dovrebbe aver ripreso a comunicare stamani.
Le analisi preliminari suggeriscono che a far cadere il satellite nel suo secondo silenzio possa essere stato un guasto al suo sistema di alimentazione. A causa dei livelli di energia troppo bassi nell'ombra della Terra ma troppo alti nella luce del Sole, le batterie potrebbero non essere riuscite ad allacciarsi ai circuiti di bordo. Fatto sta che, in un modo o nell'altro, la sonda è tornata completamente operativa, e potrebbe aprire la sua sua vela solare già alle 20:02 di stasera, se gli ingegneri lo riterranno sicuro.