Nuovi indizi da Marte: acqua liquida sulla superficie, ancora oggi
Sotto la superficie del cratere Palikir potrebbero nascondersi delle falde acquifere salate, secondo un nuovo studio. © NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona |
Su Marte potrebbe ancora esservi acqua liquida sulla superficie, e in grandi quantità: è questa la conclusione a cui gli scienziati sono giunti dopo aver analizzato i dati raccolti da varie sonde americane in orbita attorno al Pianeta rosso.
Le immagini orbitali mostrano delle strisce scure, lunghe e sottili, che lentamente avanzano lungo dei pendii all'aumentare delle temperature, seguendo quindi l'alternarsi delle stagioni.
Una mappa di una regione ricca di RSL sovrapposta a una cartina della composizione mineralogica osservata da uno spettrometro in orbita. © NASA/JPL-Caltech/UA/JHU-APL |
I nuovi dati indicano la presenza di una salamoia, una soluzione acquosa, ricca di minerali ferrosi, come il solfato ferrico.
Queste strisce, chiamate linee inclinate ricorrenti (LIR o RSL), sono da anni al centro dei dibattiti sulla passata e sull'attuale abitabilità del Pianeta rosso.
«Non siamo ancora del tutto certi che vi sia dell'acqua nelle RSL, ma non abbiamo idea di come questo processo possa avvenire senza acqua», spiega Lujendra Ojha del Georgia Institute of Technology di Atlanta.
Ojha e il collega James Wray hanno confrontato 13 siti confermati di RSL con i dati raccolti nelle stesse regioni dallo spettrometro CRISM a bordo dell'orbiter MRO. Analizzando i dati, i due ricercatori speravano di riuscire a trovare qualcosa lungo la scia di queste strisce per cercare di comprenderne la natura.
Nonostante dai dati non sia emersa nessuna firma legata all'acqua o ai sali, ciò che è saltato subito agli occhi dei due ricercatori sono le firme di vari minerali ferrici e ferrosi. Questi minerali ricchi di ferro sono presenti nelle RSL in maggiori quantità o in spessori particolari rispetto al resto della superficie marziana.
«Così come le stesse RSL, anche la forza delle firme chimiche varia secondo le stagioni», continua Ojha. «Sono più forti quando fa più caldo e meno evidenti quando fa più freddo».
Una possibile spiegazione per questo fenomeno è un processo di rimozione della polvere, che filtrerebbe le particelle a seconda delle loro dimensioni, rimuovendo quelle più fini dalla superficie. Un simile processo potrebbe essere sia di tipo umido che di tipo secco.
Altre due spiegazioni plausibili sono che vi sia un aumento nella componente più ossidata, ossia quella ferrica, oppure un oscuramento generale provocato dall'umidità. Entrambi gli scenari punterebbero alla presenza di acqua, che potrebbe essere sfuggita alle osservazioni spettrali per l'ampio campo visivo dello strumento, forse troppo ampio. Le osservazioni, inoltre, sono state condotte solo in orari pomeridiani: è possibile che di mattina l'umidità sia maggiore.
Attualmente, la spiegazione più plausibile secondo la comunità scientifica è che vi sia appena sotto il suolo un flusso d'acqua mantenuta liquida dai sali che abbassano il punto di solidificazione dell'acqua pura.
«Il flusso di acqua, anche salamoia, ovunque su Marte oggi sarebbe una grande scoperta, che influenzerebbe la nostra comprensione dell'attuale cambiamento climatico marziano e che ci indicherebbe forse i potenziali habitat per la vita vicino alla superficie dell'attuale Pianeta rosso», spiega Richard Zurek della NASA.
Gli scienziati hanno anche analizzato i dati della sonda Mars Odyssey, cercando siti simili dove potrebbero nascondersi altre RSL. Di siti simili, se non uguali, ad altri che già ospitano delle RSL ne sono stati trovati a bizzeffe; nessuno di essi però presenta tali striature.
I ricercatori hanno mappato le regioni alle latitudini medie australi, su scarpate e dirupi rocciosi. Hanno così identificato 200 siti, ma quasi nessuno, appunto, presentava difatti una RSL.
«Solo 13 dei 200 siti presentavano RSL confermate», spiega Ojha. «Il fatto che le RSL si verifichino in alcuni siti e non in altri indica che vi sono altri fattori sconosciuti come la disponibilità di acqua o di sale che potrebbero giocare un ruolo fondamentale nella formazione delle RSL».
Confrontando poi le osservazioni di varie RSL nel corso degli anni, i ricercatori hanno scoperto che esse sono molto più presenti in alcune annate che in altre.
«Ci piace seguire l'acqua nell'esplorazione del Pianeta rosso, quindi ci farebbe piacere sapere in anticipo dove e quando apparirà», spiega Wray. «Le RSL hanno riacceso la nostra speranza di accedere ad acqua [su Marte] ancora oggi, ma prevedere le condizioni umide rimane una sfida».
Fonte: YICAR 10897
Nuovi indizi da Marte: acqua liquida sulla superficie, ancora oggi
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
11.2.14
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