Curiosity guida in retromarcia su Marte, dubbi sulle sue ruote

Curiosity osserva le tracce lasciate dalle sue sei ruote durante un'insolita passeggiata in retromarcia.
© NASA/JPL/ Ken Kremer- kenkremer.com/Marco Di Lorenzo

Il rover americano Curiosity ha appena percorso 100 metri al contrario sulla superficie di Marte. No, i controllori del rover non sono né ubriachi né impazziti, anzi: si tratta di una nuova e astuta strategia per evitare che le ruote del rover, già in pessime condizioni, si deteriorino ulteriormente.

Curiosity aveva da pochi giorni concluso la scalata di una piccola ma insidiosa duna di sabbia chiamata Dingo Gap, il portale d'accesso che ha consentito al rover di entrare in un lungo corridoio di pareti geologiche chiamato Moonlight Valley.

Curiosity si gode uno squarcio di Moonlight Valley prima di attraversare la duna Dingo Gap.
© NASA/JPL-Caltech/Marco Di Lorenzo/Ken Kremer- kenkremer.com

Quella del 18 Febbraio, oltre a essere la prima passeggiata vera e propria in retromarcia, è stata anche la più lunga degli ultimi tre mesi. Curiosity è ormai da mesi impegnato nella lunga traversata del cratere Gale fino alle pendici del monte Sharp, un imponente rilievo che si erge fino a 5,5 km di altitudine al centro del cratere. Il rover dista circa 5 km dalle pendici. [Leggi: Curiosity attraversa una duna di sabbia su Marte]

Kimberley, o KMS-9, sarà la prossima destinazione scientifica del rover.
© NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

«Volevamo guidare in retromarcia su un terreno sicuro perché ci saranno parti del tragitto che saranno più impegnative», ha spiegato Jim Erickson della NASA. [Leggi: Le ruote di Curiosity più danneggiate del previsto]

L'ombra di Curiosity, che si gira a guardare la duna che ha appena superato. © NASA/JPL/Marco Di Lorenzo/Ken Kremer- kenkremer.com

Le ruote, mezzo metro in diametro l'una, hanno assorbito molti più colpi del previsto in questo primo anno e mezzo di missione. Lunga tutta la superficie di alluminio sono visibili graffi, buchi e strappi che preoccupano gli ingegneri.

Uno squarcio è chiaramente visibile nella struttura di alluminio di una delle ruote. © NASA / JPL / MSSS / Marco Di Lorenzo / Ken Kremer- kenkremer.com

«Siamo tornati a guardare il quadro generale per raggiungere le pendici del monte Sharp, studiando diverse rotte e diversi punti di entrata nell'area di destinazione», spiega Erickson. «Nessuna rotta sarà perfetta; dobbiamo stabilire la migliore tra quelle imperfette».