Alfa Centauri, cinque pianeti in grado di supportare la fotosintesi
Vari esopianeti si formano nel disco protoplanetario di una stella in questa rappresentazione artistica. © NASA/JPL-Caltech |
Nel 2008, alcuni ricercatori simularono la formazione di un sistema planetario attorno ad Alpha Centauri B, la stella più vicina alla Terra. Monitorandone l'evoluzione, i ricercatori scoprirono che potrebbero esistere ben ventun pianeti attorno alla stella, di cui 11 simili alla Terra. Quattro anni dopo, nel 2012, un altro gruppo di astronomi comunicò la scoperta, ancora oggi molto controversa, di uno di questi pianeti. Ora, un nuovo studio indica che cinque di questi undici ipotetici pianeti sarebbero potenzialmente abitabili.
Alpha Centauri B dista soli 4,3 anni luce dal nostro pianeta. In termini cosmici, è davvero dietro l'angolo. Per questo, due anni fa, la scoperta di un pianeta attorno ad essa aveva suscitato grandi discussioni all'interno della comunità scientifica.
Qualche anno prima, dei ricercatori avevano simulato l'evoluzione di un disco protoplanetario attorno ad Alpha Centauri B popolato da 400-900 protopianeti grandi quanto la Luna. Studiandone le collisioni e l'evoluzione nel corso di 200 milioni di anni, gli astronomi avevano osservato emergere ben undici pianeti simili alla Terra, su un totale di 21 nell'intero sistema.
La ricerca era poi stata ripresa da un altro gruppo di scienziati guidato da Antolin Gonzalez dell'Universidad Central De Las Villas a Cuba, che aveva studiato in particolare la potenziale abitabilità di questi undici pianeti simili alla Terra.
Il team ha usato un indice di somiglianza alla Terra per verificare le condizioni di questi pianeti. Questo indice, basato su più parametri, come la temperatura superficiale, la velocità di fuga, il raggio e la densità, va da 0 a 1. Un pianeta con un indice tra 0.8 e 1 è in grado di ospitare la vita come la conosciamo noi. Marte, ad esempio, ha un indice compreso tra 0.6 e 0.8 – troppo basso per ospitare la vita oggi.
Come spiega lo stesso Gonzalez, questo indice non fornisce una misura obiettiva dell'abitabilità di un pianeta, in quanto prevede che la Terra sia l'unico corpo in grado di ospitare vita.
Perciò, il team di Gonzalez ha usato anche un altro modello di produttività biologiche basato sulla temperatura superficiale e sulla quantità di anidride carbonica presente.
«Non siamo in grado di prevedere, almeno approssimativamente, la pressione parziale dell'anidride carbonica con i dati disponibili, o le variazioni da un pianeta all'altro», spiega Gonzalez. «Invece, abbiamo considerato una pressione parziale di anidride carbonica costante per tutti i pianeti semplificando il modello in funzione della temperatura».
I risultati sono sorprendenti: degli undici pianeti nella fascia abitabile, cinque sarebbero in grado di ospitare la vita fotosintetica. Gli indici di questi pianeti sono pari a 0.86, 0.87, 0.91, 0.92 e 0.93. Con il secondo modello, due di questi cinque pianeti sono ancor più simili alla Terra.
Per ora c'è solo un problema: questi pianeti potrebbero non esistere, o potrebbero volerci decenni per scoprirli. Inoltre, i ricercatori hanno cercato solo la vita come la conosciamo noi, ma questo è un problema che va ben oltre l'astronomia e che entra quasi nella filosofia: cos'è esattamente la vita, quali sono i confini entro i quali cercare?
Alfa Centauri, cinque pianeti in grado di supportare la fotosintesi
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
5.2.14
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