Problemi per la sonda indiana verso Marte

La sonda indiana Mars Orbiter Mission (MOM) diretta verso Marte ha riscontrato un problema durante una manovra spaziale. Il suo propulsore stava eseguendo la quarta manovra dall'inizio della missione con lo scopo di allargare l'orbita ellittica della sonda attorno alla Terra, ma si è spento a neanche un quarto della manovra, portando la sonda in un'orbita molto più bassa del previsto.

Nonostante la sonda sia in buona salute, il problema potrebbe avere gravi ripercussioni sull'esito della missione, ma l'agenzia spaziale indiana, l'ISRO, ha già programmato una manovra per domattina per compensare l'errore.

«La sonda è in uno stato nominale», si legge nel comunicato stampa diffuso dall'ISRO.

La manovra di stamattina avrebbe dovuto alzare l'apogeo dell'orbita di MOM, ossia il punto più lontano dalla Terra, da 71623 a 100 mila chilometri, ma al termine della manovra si era alzato solo fino a 78276.

Lo spegnimento prematuro del motore 440 Netwon a propellente liquido «ha dato alla sonda una velocità aggiuntiva di 35 metri al secondo invece dei 130 metri al secondo previsti».

«È programmata per domani (12 Novembre) un'ulteriore operazione per le 5:00 ora indiana (le 0:30 ora italiana) per alzare l'apogeo a quasi 100 mila chilometri».

MOM era decollata il 5 Novembre in cima al lanciatore indiano PSLV dallo Satish Dhawan Space Centre a Sriharikota ed era stata inserita in un'orbita temporanea di 247 per 23556 chilometri con un'inclinazione di 19,2 gradi. [Leggi: L'India decolla verso Marte]

Quella di stamattina sarebbe dovuta essere la quarta di sei manovre per alzare l'apogeo di MOM e raggiungere la velocità di fuga. La sonda avrebbe dovuto abbandonare la Terra i primi giorni di Dicembre, iniziando il lungo viaggio di dieci mesi fino al Pianeta rosso.

Le prime tre manovre avevano alzato con successo l'apogeo fino a 28814, 40186 e 71623 chilometri. [Leggi: Pronta a partire la prima sonda indiana verso Marte]

La quarta manovra è slittata al 16 Novembre.

«Durante la quarta operazione svoltasi oggi, le ridondanze del sistema di propulsione sono state chiamate in causa; nello specifico, abbiamo stimolato la bobina primaria e quella ridondante della valvola di controllo del flusso del solenoide del motore a propellente liquido 440 Newton e il sistema di aumento di spinta dai propulsori di controllo dell'assetto, quando necessario», si legge sul comunicato ufficiale. «Tuttavia, quando entrambe le bobine (primaria e ridondante) sono state stimolate assieme, come modalità prevista, il flusso nel motore si è interrotto. Il sistema di aumento di spinta [dei propulsori di controllo dell'assetto], come previsto, si è acceso e l'operazione è continuata usando i propulsori di controllo. Questa sequenza ha causato una riduzione nell'aumento di velocità».

Non si sa ancora quali effetti avrà lo spegnimento prematuro verificatosi stamattina.

«L'accensione deve avvenire in prossimità del perigeo e in visibilità dalle stazioni di terra ISTRAC. Tutte queste orbite hanno un argomento del pericentro di circa 285 gradi. Con tutti questi requisiti assieme, i tempi di accensione cadono quasi sempre a mezzanotte sul subcontinente indiano». Per questo l'ISRO fa riferimento a queste manovre come «manovre di mezzanotte».

MOM, soprannominata Mangalyaan (cioè "sonda marziana" in Hindi), dovrebbe entrare in orbita attorno al pianeta il 24 Settembre 2014. La missione è costata 73,5 milioni di dollari e pesa 1350 chilogrammi.

La scopo della missione è studiare la superficie e l'atmosfera di Marte, con particolare attenzione alla presenza e alla distribuzione del metano, un indizio al passato forse abitabile del Pianeta rosso.

Le apparecchiature scientifiche a bordo di Mangalyaan pesano 15 kg e comprendono una fotocamera (MCM) per fotografare il pianeta e le sue due lune, un fotometro (LAP) per misurare la distribuzione e la quantità di idrogeno e deuterio per capire il mistero della perdita di acqua, uno spettrometro (TIS) per mappare la composizione e la mineralogia della superficie,  un sensore di metano (MSM) e uno spettrometro di massa (MENCA) per analizzare la composizione atmosferica.

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