Vita su Marte, Curiosity cambia idea
Nuove misurazioni del rover Curiosity non hanno trovato traccia di metano, un potenziale indizio della passata abitabilità del Pianeta rosso, suggerita invece da molti altri studi condotti dal rover stesso. I risultati sembrano anche contraddire le abbondanti rilevazioni di metano effettuate in passato da varie sonde intorno al pianeta.
La scoperta mette seriamente in dubbio la presenza di questo gas nella sottile e rarefatta atmosfera marziana. La comunità scientifica rimane ancora divisa.
Le prime (e tutt'oggi uniche) missioni atterrate su Marte per cercare forme di vita furono le missioni Viking, decollate nel 1975. I dati raccolti non indicarono la presenza di composti organici nel suolo, escludendo la possibilità che vi fossero ancora forme viventi suMarte.
Nell'ultimo decennio, però, varie sonde terrestri in orbita attorno a Marte hanno scoperto strutture simili a pennacchi di metano, la più semplice molecola organica. La scoperta del gas ha riacceso le speranze che la superficie di Marte possa ancora essere abitata.
Sulla Terra, gran parte del metano atmosferico è prodotto dai bovini. Gli scienziati sospettano che il metano rimanga stabile nell'atmosfera marziana solamente per 300 anni – la fonte che l'ha prodotto, quindi, dev'essere recente, se non attuale.
I nuovi risultati raccolti dal rover Curiosity e rilasciati ieri suggeriscono però che il metano sia presente solamente come gas in traccia nell'atmosfera marziana, o addirittura sia del tutto assente.
«Dato che la produzione di metano è una possibile firma di attività biologica, i nostri risultati sono deludenti per molti», ha spiegato Christopher Webster della NASA.
Eppure, i risultati di Curiosity non sono ancora stati accolti da tutta la comunità scientifica.
«È un mistero avvolto da un enigma, questo», spiega Jan-Peter Muller dell'University College London. «Questa [scoperta] contraddice chiaramente ciò che è stato misurato dallo spazio e dalla Terra».
Curiosity ha a disposizione un equipaggiamento scientifico all'avanguardia, con uno strumento, il Tunable Laser Spectrometer, che è stato progettato apposta per studiare la quantità e la distribuzione dei gas nell'atmosfera marziana. Secondo i dati dello strumento, il metano non è più abbondante di 1,3 parti per miliardo.
«Basandoci su osservazioni precedenti, ci aspettavamo di atterrare su Marte e misurare livelli di fondo di metano di almeno diverse parti per miliardo, ma non abbiamo visto niente», spiega Webster.
I primi test sulla presenza di metano condotti da Curiosity erano stati annullati dopo che si era scoperto che il metano proveniva in realtà dal cielo sopra Cape Canaveral, in Florida, che si era fatto strada in qualche modo all'interno nel veicolo nelle attività pre-lancio. Secondo il team, il metano è stato rimosso quasi del tutto.
Il piano originale prevedeva la misurazione dei rapporti tra gli isotopi di carbonio del metano, per chiarire se l'origine del gas fosse veramente biologica o meno.
«Tuttavia, la scarsità di metano non ci ha permesso di svolgere il secondo esperimento», ha spiegato Webster.
Le misurazioni del rover indicano che il metano è almeno sei volte più raro dei livelli minimi previsti in precedenza.
«È un eccellente pezzo di scienza», ha spiegato Muller. «Tuttavia, non possiamo dire che ciò che è misurato 1 metro sopra il suolo rappresenti l'intera atmosfera nel suo complesso – è un fatto di rappresentazione, non un fatto reale».
Le precedenti misurazioni si erano infatti concentrate su altitudini ben maggiori, quindi qui potrebbero esservi «misurazioni molto diverse», spiega Muller. «[I risultati di Curiosity] lasciano un piccolo spazio all'interpretazione».
Inoltre, nelle regioni terrestri dove vi sono perdite di metano si osservano volumi maggiori del gas in prossimità del pennacchio, mentre il volume diminuisce allontanandoci, spiega Muller.
«È difficile sapere se la misurazione nulla di Curiosity ha a che fare con il fatto che magari si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, o se è un quadro generale di Marte.
«Ci viene spesso chiesto se le nostre misurazioni del cratere Gale rappresentano il pianeta nel suo insieme», prosegue Webster. «Il metano sopravvive a lungo su Marte, circa 300 anni, rispetto al tempo che impiega l'atmosfera a rimescolarsi – pochi mesi – quindi siamo convinti che le nostre misurazioni rappresentino il valore di fondo globale».
Il laboratorio interno SAM condurrà ulteriori esperimenti, aumentando la sensibilità del rover di un fattore di almeno 10. «È possibile che allora vedremo metano a livelli estremamente bassi – oppure, non ne vedremo, e il nostro limite massimo andrà molto più giù», conclude Webster.
© immagine
NASA/JPL/MSSS/Marco Di Lorenzo/Ken Kremer
Vita su Marte, Curiosity cambia idea
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
20.9.13
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