Una visione inedita della Nebulosa Elica

© immagine ESO
L'occhio infrarosso del telescopio dell'ESO (European Southern Observatory) VISTA ci ha rivelato nuovi e interessantissimi particolari sulla Nebulosa Elica, uno dei paesaggi cosmici più belli dell'intero Universo. VISTA ci ha permesso di osservare nuove regioni ad alta densità di polveri e gas interstellari oltre a stelle e galassie mai viste prima, nascoste dietro la nebulosa.
La Nebulosa Elica è una delle più studiate dagli scienziati, poiché è un perfetto esempio di nebulosa planetaria e si trova ad appena 650 anni luce da noi, una distanza minuscola in termini astronomici. Dal nostro punto di vista, può essere osservata nella costellazione dell'Aquario (a volte nota come Acquario, anche se tutti e due i termini sono corretti).
Fra qualche miliardo di anni, saremo al centro di una nebulosa planetaria simile alla nebulosa Elica. Infatti, dopo aver raggiunto la fase di gigante rossa (ossia fra circa 5 miliardi di anni), il nostro Sole – attualmente una stella di mezza età – esaurirà l'idrogeno che funge da combustibile per le reazioni nucleari che avvengono nel nucleo. Sarà proprio il nucleo a condensarsi e a rilasciare gli strati esterni, che si 'scioglieranno' espandendosi nello spazio e dando vita ad una nebulosa planetaria. Al centro rimarrà il nucleo, noto come nana bianca – un astro bollente (oltre 200 mila gradi centigradi) e densissimo, uno degli ambienti più estremi dell'Universo assieme a buchi neri e stelle di neutroni. Dopo alcuni milioni di anni, la nana bianca si sarà raffreddata al punto di 'spegnersi' e terminare dunque ogni tipo di attività, diventando un corpo morto noto come nana nera. Questa – oltre ad essere il destino che ci attende – è anche la storia della Nebulosa Elica.
La nebulosa è formata da materiale ionizzato e gas molecolare su cui agisce la luce ultravioletta prodotta dalla nana bianca che risiede al centro della nebulosa stessa.
La Nebulosa Elica, come tutte le altre nebulose planetarie, è formata da un disco che si espande per pochi anni luce, in questo caso per due al, anche se i primi gas espulsi raggiungono distanze di circa 4 anni luce dalla stella centrale. Date le loro dimensioni piuttosto ridotte e a livelli astronomici, tutte le nebulose planetarie sono invisibili ad occhio nudo.
Grazie a VISTA – lungo 4,1 metri e ubicato all'Osservatorio cileno del Cierro Paranal – siamo ora in grado di osservare le complesse ma ordinatissime strutture dei gas più freddi, che formano lunghissimi filamenti che si espandono dal centro verso l'esterno. Questi filamenti sono noti come 'nodi cometari' (tradotti letteralmente dall'inglese 'cometary knots', termine che non ha una vera e propria definizione in italiano) e offrono un 'riparo' alle molecole rilasciate dall'esplosione, che riescono così a sopravvivere all'intensa radiazione prodotta dalla nana bianca centrale. Di conseguenza, queste molecole si ammassano davanti ai nodi cometari, oscurandoli agli occhi dei telescopi che rilevano le lunghezze d'onda corrispondenti alla luce visibile. L'occhio infrarosso di VISTA è invece capace di perforare questi strati e vedere cosa vi si nasconde oltre, rivelandoci stupendi lati oscuri dell'Universo.

Link Utili
Comunicato Stampa ESO (italiano e inglese)
Una visione inedita della Nebulosa Elica Una visione inedita della Nebulosa Elica Reviewed by Pietro Capuozzo on 23.1.12 Rating: 5
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