Spettacolari dune su Titano riprese da Cassini
Immagine radar delle dune su Titano (© immagine NASA/JPL–Caltech/ASI/ESA e USGS/ESA) |
Titano è uno dei luoghi più interessanti del nostro sistema solare ed è attualmente una delle mete più studiate per future missioni spaziali, anche se è già stato visitato nel 2005 dalla sonda Huygens. Le piogge, i laghi, i mari e i fiumi di metano lo rendono incredibilmente simile alla Terra nonostante altri fattori (come le gelide temperature di –180 gradi centigradi) possano apparentemente dimostrare il contrario. Le similitudini però non si fermano qua: un'area della superficie di Titano pari a circa 10 milioni di chilometri quadri (più della superficie della Cina, del Canada o degli Stati Uniti) è interamente ricoperta da deserti di sabbia, nei quali possiamo distinguere dune e molto altro ancora.
Questi deserti sono concentrati attorno all'equatore del satellite naturale di Saturno, anche se presentano numerose differenze tra di loro. Quelli ubicati ad altitudini più basse – i più frequenti – sono più ricchi di sabbia, mentre quelli 'in quota' sono più sottili ma anche più estesi.
Questi deserti sono concentrati attorno all'equatore del satellite naturale di Saturno, anche se presentano numerose differenze tra di loro. Quelli ubicati ad altitudini più basse – i più frequenti – sono più ricchi di sabbia, mentre quelli 'in quota' sono più sottili ma anche più estesi.
Paragone tra le dune di Titano (sinistra) e quelle terrestri (destra). (© immagine NASA/JPL–Caltech/ASI/ESA e USGS/ESA) |
L'orbita ellittica di Saturno attorno al Sole porta ad estati più brevi su Titano, e quindi le particelle di sabbia raramente possiedono quantità rilevanti di umidità. Proprio per questo, sono più leggere e più 'mobili', e quindi anche più portate a formare dune in continua evoluzione. «Andando verso nord, l'umidità nel suolo probabilmente incrementa, rendendo le particelle di sabbia più fisse e, di conseguenza, la formazione delle dune è più difficile» ha commentato il dr. Le Gall del LATMOS–UVSQ a Parigi.
Studiare queste dune ci può anche rivelare numerosi aspetti dei cicli di metano sul satellite naturale di Saturno: essendo composte da da idrocarburi atmosferici, le particelle di sabbia contengono preziose informazioni sull'atmosfera di Titano. «Capire come le dune si formano e spiegare le loro forme, dimensioni e distribuzione sulla superficie di Titano è di grande importanza per capire la geologia e il clima di Titano» ha commentato Nicolas Altobelli, project scientist della missione Cassini–Huygens.
Queste dune sono immense: sono larghe qualche chilometro, alte qualche centinaia di metri e lunghe centinaia di chilometri. Simili a quelle terrestri sì, ma molto più grandi!
Spettacolari dune su Titano riprese da Cassini
Reviewed by Pietro Capuozzo
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24.1.12
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