Dieci anni di Cassini attorno a Saturno: le foto
Dieci anni fa, la sonda Cassini completava una storica manovra nello spazio profondo, diventando il primo oggetto artificiale – e ad oggi ancora l'unico – a inserirsi in orbita intorno a Saturno. In questo decennio, Cassini ci ha regalato migliaia di scoperte e immagini, rivelando un mondo completamente nuovo per l'umanità. La missione, che sarebbe dovuta terminare nel 2008, è stata estesa più volte, e oggi la fine dell'avventura di Cassini è prevista per non prima del 2017.
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Un'eclissi di Saturno permette a Cassini di fotografare la Terra, Marte, Venere e varie lune in un singolo mosaico. Foto © NASA/JPL/SSI |
La missione è il frutto della collaborazione tra NASA (Stati Uniti), ESA (Europa) e ASI (Italia) – una collaborazione che ha prodotto una delle più grandi missioni spaziali della storia.
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La superficie di Titano, con laghi e mari di idrocarburi. Foto © NASA/JPL-Caltech/ASI/USGS |
Attaccata a Cassini viaggiava una piccola sonda, l'europea Huygens, che si è staccata in tempo per atterrare su Titano, una luna di Saturno. I dati raccolti da Huygens durante la discesa nell'atmosfera, uniti a quelli raccolti nei quasi cento incontri ravvicinati effettuati da Cassini con Titano, hanno rivelato un mondo fuori dalla nostra immaginazione: una superficie costellata di vasti laghi e mari di idrocarburi, con tanto di iceberg di idrocarburi e precipitazioni – provate a indovinare – di idrocarburi. Qui gli idrocarburi seguono un ciclo molto simile a quello dell'acqua sulla Terra: metano ed etano evaporano dai mari, salgono in cielo, si condensano in nubi e ricadono sotto forma di pioggia, grandine o neve, per poi ricominciare da capo. Sulla superficie e nell'atmosfera, che è due volte più massiccia di quella della Terra, sono presenti complesse molecole organiche. Il tutto crea un panorama incredibilmente simile alla Terra primordiale, dove la vita comparì per la prima volta. Proprio per questo, molti scienziati e non solo guardano questo piccolo mondo con grande interesse.
La superficie ghiacciata di Encelado potrebbe celare un vasto oceano sotterraneo. Foto © NASA/JPL/SSI |
Oltre che il primo atterraggio su Titano, a Cassini dobbiamo anche la scoperta di sette nuove lune di Saturno, che hanno portato il numero totale a superare la sessantina. Ma la missione Cassini è nota soprattutto per i suoi studi sulle altre lune: in questo decennio, ha avuto oltre 132 incontri ravvicinati (flyby) con i satelliti di Saturno. Gli oltre tremila studi scientifici su Saturno e il suo sistema di anelli e lune si sono basati sui 514 gigabyte di dati raccolti dalla sonda in questi dieci anni.
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Geyser di vapore acqueo si staccano dalla crosta di Encelado. Foto © NASA/JPL/SSI |
Una delle più grandi scoperte di Titano rimane quella dei geyser di Encelado. Si pensa che questa luna di Saturno nasconda un vastissimo oceano di acqua liquida sotto la sua superficie ghiacciata, a qualche chilometro di profondità. Questo oceano potrebbe contenere molta più acqua di quella presente sulla nostra Terra. Cassini ha più volte fotografato le eruzioni dei geyser sulla superficie di Encelado, rendendo questo piccolo mondo uno dei luoghi più interessanti del sistema solare dove cercare forme di vita extraterrestri.
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Titano e Dione posano davanti a Saturno e ai suoi anelli: uno degli scatti più belli di Cassini. Foto © NASA/JPL/SSI |
In questi dieci anni, Cassini ha percorso più di tre miliardi di chilometri, completando 291 manovre. Nelle 206 orbite che ha completato finora, Cassini ha scattato 332 mila fotografie.
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Dei pinnacoli di ghiaccio gettano ombra sugli anelli di Saturno. Foto © NASA/JPL/SSI |
Cassini ci ha permesso di studiare da una distanza molto ravvicinata gli affascinanti anelli che rendono Saturno il pianeta più riconoscibile di tutti. In particolare, ha osservato il parto di una nuova luna, sorta dal nulla all'interno degli anelli, e ha scoperto delle imponenti strutture verticali proprio sul bordo dell'anello.
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La nascita di una tempesta che avrebbe poi avvolto l'intero emisfero boreale di Saturno. Foto © NASA/JPL/SSI |
La sonda ha studiato anche la complessa atmosfera di Saturno, osservando la nascita e l'evoluzione di un'enorme tempesta che ha avvolto l'intero pianeta, introdotto nell'atmosfera di Saturno molecole mai viste prima e causato il più grande sbalzo termico mai osservato nel sistema solare.
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Nel polo nord di Saturno, un misterioso esagono circonda un uragano grande varie volte la Terra. Foto © NASA/JPL/SSI |
Sempre nell'atmosfera di Saturno, Cassini ha esplorato uno dei luoghi più misteriosi del sistema solare: il polo nord del gigante gassoso, dove un uragano immobile grande varie volte la Terra è incastonato in una misteriosa struttura a esagono.
La superficie irregolare e misteriosa di Iperione, un'altra luna di Saturno. Foto © NASA/JPL/SSI |
Forse il più grande merito di Cassini, più che aver trovato migliaia di risposte, è l'aver sollevato ancor più domande. Dalla potenziale abitabilità di Titano fino alla misteriosa rotazione di Saturno, ancora sconosciuta, Cassini ci ha lanciato un segnale forte e chiaro: ciò che abbiamo osservato finora è solo la punta dell'iceberg. Saturno, le sue lune e i suoi anelli hanno ancora molto da dirci.
Dieci anni di Cassini attorno a Saturno: le foto
Reviewed by Pietro Capuozzo
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30.6.14
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