Gli orbiter marziani si preparano a fotografare l'atterraggio di Curiosity (come nel 2008)
Il lander Phoenix che si appresta ad atterrare ripreso il 25/05/2008 dall'orbiter MRO (© immagine NASA/JPL/University of Arizona) |
Il 25 Maggio 2008, la sonda Mars Reconnaissance Orbiter catturava quest'immagine del lander Phoenix che si apprestava ad atterrare nell'emisfero boreale del Pianeta Rosso. E oggi, a distanza di quasi quattro anni da quel giorno storico nell'esplorazione marziana, i tecnici della Nasa stanno per studiando come ripetere le manovre che hanno permesso di scattare quella meravigliosa immagine. Il protagonista però cambierà: sarà l'MSL, o rover Curiosity, che è già in viaggio verso Marte e che dovrebbe toccare il suolo del Pianeta Rosso nell'Agosto dell'anno prossimo.
«Sì, MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) sta progettando di fotografare la discesa dell'MSL sia con HiRISE che con CTX (Context Camera)» ha commentato Alfred McEwen, il principal investigator di HiRISE. HiRISE e CXT sono le due telecamere su cui fa affidamento MRO. La prima, inoltre, è l'«autrice» dell'immagine dell'atterragio del lander Phoenix. «Per Phoenix siamo stati un po' fortunati con HiRISE in termini di geometria, dandoci un'alta probabilità di successo. Potrebbe non funzionare altrettanto bene per MSL. Quello che mi piacerebbe fotografare è il rover che penzola dalla gru spaziale, ma il tempismo potrebbe essere difficile» ha proseguito McEwen. La gru spaziale a cui si riferisce è una delle nuove tecnologie della missione Curiosity: mentre i precedenti rover – molto più leggeri di Curiosity – hanno usato dei semplici airbag e paracaduti per la discesa e l'atterraggio, l'MSL dovrà effettuare manovre molto più complesse.
«Sì, MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) sta progettando di fotografare la discesa dell'MSL sia con HiRISE che con CTX (Context Camera)» ha commentato Alfred McEwen, il principal investigator di HiRISE. HiRISE e CXT sono le due telecamere su cui fa affidamento MRO. La prima, inoltre, è l'«autrice» dell'immagine dell'atterragio del lander Phoenix. «Per Phoenix siamo stati un po' fortunati con HiRISE in termini di geometria, dandoci un'alta probabilità di successo. Potrebbe non funzionare altrettanto bene per MSL. Quello che mi piacerebbe fotografare è il rover che penzola dalla gru spaziale, ma il tempismo potrebbe essere difficile» ha proseguito McEwen. La gru spaziale a cui si riferisce è una delle nuove tecnologie della missione Curiosity: mentre i precedenti rover – molto più leggeri di Curiosity – hanno usato dei semplici airbag e paracaduti per la discesa e l'atterraggio, l'MSL dovrà effettuare manovre molto più complesse.
Inizialmente farà affidamento su dei piccoli razzi che lo guideranno giù verso la superficie fino a che non si aprirà il paracadute. A questo punto il rover si separerà dallo scudo superiore e da quello termico e sarà guidato, ancora una volta, da piccoli razzi simili ad un jet-pack. Successivamente, il rover si separerà dal modulo di discesa, che lo appoggerà letteralmente al suolo con una specie di «gru aerea», quella a cui si riferiva McEwen.
«Se non dovessimo fare niente, le sonde orbitanti Marte potrebbero essere dall'altra parte del pianeta» ha commentato Tomas Martin–Mur, capo del team di navigazione dell'MSL, durante un'intervista a Universe Today. «Quindi, appena decolliamo, diciamo alle altre sonde dove saremo quando entreremo (nell'atmosfera marziana), così possono cambiare le loro orbite passo dopo passo, in modo che voleranno sopra MSL mentre atterra».
Ma MRO non è l'unico orbiter che gira attorno a Marte: non dimentichiamoci di Mars Odyssey e della sonda europea Mars Express, le quali non si vedranno escluse dallo speciale appuntamento.
«Quella era un'immagine grandiosa di Phoenix, e proveremo a ripeterla» ha aggiunto Martin-Mur. «Speriamo di vedere il paracadute aperto e, magari, altro ancora».
C'è però un problema: nonostante abbia la risoluzione più alta di tutte le telecamere a bordo degli orbiter marziana, HiRISE ha anche, purtroppo, una visuale molto ristretta, quindi ci vorrà molta fortuna per il team. Ma, per fortuna, c'è anche CTX che, come spiega McEwen, «ha un campo visivo molto più grande e la fotograferà (riferito alla sonda) molto probabilmente. Ma ha anche una risoluzione 20 volte minore di quella di HiRISE, che dovrebbe essere comunque abbastanza per rilevare il paracadute».
Fonte: Universe Today
Gli orbiter marziani si preparano a fotografare l'atterraggio di Curiosity (come nel 2008)
Reviewed by Pietro Capuozzo
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11.12.11
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