Marte, in passato acqua sotto terra

Impact cratering and erosion combine to reveal the composition of the Martian underground
Una nuova ricerca della Nasa suggerisce che se c'è mai stata vita su Marte, probabilmente gli habitat di queste creature erano sottoterra. Dopo anni di osservazioni che hanno coinvolto oltre 350 siti sulla superficie del Pianeta Rosso ad opera di sonde europee e americane, gli astronomi hanno infatti concluso che l'acqua superficiale – se mai c'è stata – è riuscita a «sopravvivere» solamente per brevi periodi verso la fine di un'era di centinaia di migliaia di anni in cui l'acqua riscaldata interagiva con gli strati ubicati poco sotto la reale superficie.
«I tipi di minerali argillosi che si sono formati nella sottosuperficie [ossia gli strati vicini alla superficie ma non direttamente esposti] sono ovunque su Marte» ha commentato John Mustard, professore presso la Brown University a Providence, nello stato di Rhode Island. Mustard è il co–autore di un articolo su questa ricerca apparso sulla rivista di divulgazione scientifica Nature. «I tipi che si sono formati sulla superficie sono [invece] rintracciabili solo in poche località e sono abbastanza rari».
La scoperta di minerali argillosi su Marte nel 2005 ci permise di appurare definitivamente la teoria che un tempo il Pianeta Rosso ospitava un ambiente caldo e umido. Se queste condizioni atmosferiche fossero rimaste stabili per molto tempo, Marte attualmente avrebbe un'atmosfera molto più spessa di quella che osserviamo tutt'oggi. Gli astronomi però non sono riusciti a spiegare un ipotetico processo di riduzione della massa atmosferica così veloce, e quindi il Marte caldo e umido che avevano in mente è stato gettato nel dimenticatoio.
Eppure, questo nuovo studio che evidenzia che l'acqua era in gran parte contenuta sottoterra rappresenta una validissima ipotesi alternativa. Ogni tanto, l'acqua si stabilizzava sulla superficie, causando zone di erosione che ancora oggi vediamo, ma fino ad ora non eravamo certi sulla natura di queste regioni.
«Se gli habitat superficiali erano di breve durata, questo non significa che dobbiamo essere refrattari alle prospettive di vita su Marte, ma ci dice qualcosa su che tipo di ambiente potremmo andare a cercare» ha commentato l'autore principale dell'articolo comparso su Nature, Bethany Ehlmann. Ehlmann è un professore assistente al California Institute of Technology ed è uno scienziato del Jet Propulsion Lab, entrambi ubicati nella città californiana di Pasadena. «Gli habitat marziani più stabili a lungo termine appaiono essere sotterranei. Sulla Terra, gli ambienti sotterranei geotermici hanno ecosistemi attivi».
I minerali di argilla, scoperti dallo spettrometro OMEGA della sonda europea Mars Express, sono formati dall'interazione tra acqua e roccia. Le diverse classificazioni di minerali argillosi sono causate da diverse tipologie di condizioni di umidità.
In questi cinque anni, gli astronomi hanno usufruito anche del Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer (CRISM) a bordo dell'americano Mars Reconnaissance Orbiter per individuare la presenza di minerali argillosi in migliaia di località marziane. I minerali argillosi formatisi da piccole quantità di acqua e roccia sono grosso modo composti dagli stessi elementi chimici delle rocce vulcaniche alterate in seguito dall'acqua, ossia ferro e magnesio. Questo non sembra però essere il caso dei minerali argillosi formatisi con grossi quantitativi di acqua e ferro come si potrebbero trovare in superficie, perché tale condizione sembra produrre minerali molto ricchi di alluminio, mentre i materiali solubili sono trasportati via dal corso dell'acqua.
Un altro indizio sulla presenza di questi ambienti sotterranei è la presenza di un minerale noto, sia in italiano che in inglese, come prehnite. Esso si forma a temperature superiori ai 200 gradi centigradi, condizioni più associabili a degli ambienti sotterranei idrotermali che ad ambienti superficiali.
«La nostra interpretazione è un cambiamento dal pensare che un ambiente caldo e umido si trovi in superficie al pensare che si trovi per la maggior parte sottoterra, con rare eccezioni» ha commentato Scott Murchie del John Hopkins University Applied Physics Laboratory a Laurel, nel Maryland. Murchie è uno dei co–autori dell'articolo ed è il principal investigator di CRISM.
Una di queste eccezioni potrebbe essere il celeberrimo cratere Gale, sito d'atterraggio per il rover Curiosity che vi atterrerà nell'Agosto 2012 per studiare gli strati di argilla e solfati superficiali.
Ma Curiosity sarà presto affiancato da un'altra missione con scopi simili, la sonda Mars Atmosphere and Volatile Evolution Mission, o MAVEN, che decollerà nel 2013. Non male come programma.
Marte, in passato acqua sotto terra Marte, in passato acqua sotto terra Reviewed by Pietro Capuozzo on 3.11.11 Rating: 5
Riproduzione riservata. (C) Polluce Notizie 2010-2017. Powered by Blogger.