Phobos–Grunt dice addio a Marte, si teme impatto con la Terra

Non c'è quasi più nessuna speranza di ripristinare le comunicazioni con la sonda russa Phobos–Grunt, «incastrata» nell'orbita terrestre. Sembra infatti che la sonda non vedrà mai il suolo del satellite naturale marziano Phobos, anche se i tecnici riproveranno a contattare la sonda nei prossimi giorni usando anche le stazioni europee e statunitensi ubicate nell'America Meridionale e nell'Australia.
Se anche questi tentativi dovessero fallire, come ha riferito una fonte della Roscosmos alla Interfax, l'ente spaziale russo studierà un piano per distruggere la sonda con un razzo prima che si schianti sulla superficie terrestre. Ma comunque, come riferisce la stessa Roscosmos, le probabilità di salvare la missione sono vicine allo zero, ma non nulle.

Come vi abbiamo spiegato nei precedenti articoli (clicca qui per visitare la sezione di questo blog dedicata alla missione Phobos–Grunt), la sonda era stata protagonista di un lancio perfetto dal cosmodromo kazako di Baikonour, ma poi si sono verificati degli errori durante la separazione con lo stadio superiore Fregat, lo stesso che aveva causato il fallimento della missione Progress M–44 e che, secondo i tecnici sovietici, era stato rimesso a posto.

Secondo le ultime rassegne stampa, la sonda potrebbe precipitare ovunque sulla Terra. «L'orbita di Phobos–Grunt si sta abbassando di due chilometri al giorno. Ma come sarà girata la Terra nel momento in cui precipiterà – nessuno può predirlo» ha commentato a un esperto russo all'agenzia Ria Novosti. «Ma con ogni ora abbiamo più informazioni su questo, quindi nel momento in cui cadrà ci aspettiamo di aver determinato l'area precisamente».

Un altra fonte anonima dell'agenzia aerospaziale russa ha commentato che «un anno fa, quando i satelliti GLONASS caddero nell'Oceano Pacifico, tutto finì con il licenziamento del direttore della Roscosmos e di uno dei capi della Rocket and Space Corporation "Energia". Ora ci potranno essere simili conseguenze».