La Russia e la maledizione marziana: anche per Phobos-Grunt si teme il fallimento
Avevamo iniziato l'articolo introduttivo sulla missione Phobos–Grunt (clicca qui) parlando proprio degli insuccessi russi datati 1988–9 e 1996, che entrambi hanno visto protagoniste alcune sonde dirette verso Marte. E sembra proprio che, a distanza di 15 anni dall'ultimo incidente nelle missioni russe verso il Pianeta Rosso, stia per avvenire il terzo fallimento. La sonda, diretta verso l'omonimo satellite naturale di Marte, era decollata perfettamente dal cosmodromo kazako di Baikonour martedì sera alle 21.16 ora italiana, ma, quando è dovuto entrare in funzione lo stadio superiore Fregat, si sono perse le comunicazioni e per svariate ore la sonda avrebbe potuto vagare per lo spazio incontrollata.
In realtà non si è mossa o, meglio, è rimasta in orbita attorno alla Terra, ad un altezza compresa fra i 195 e i 345 chilometri. Fatto sta che ora questa sonda, la cui progettazione è iniziata nel lontano 1992, è bloccata sopra la Terra. «Ancora non si può dire che sia fallita» ha commentato Vladimir Popovkin, presidente della Roscosmos, l'ente spaziale nazionale russo. I tecnici stanno cercando di capire se si tratta di un malfunzionamento al software dello stadio superiore Fregat – il che sarebbe facilmente risolvibile – oppure al suo hardware, e in questo caso la situazione diventerebbe impossibile da gestire. Fatto sta che i tecnici hanno tre giorni per lavorare febbrilmente allo scopo di individuare il problema, di risolverlo e di rimettere la sonda in rotta per Marte. L'altra alternativa è il fallimento drastico della missione, e in questo caso la sonda potrebbe anche schiantarsi pericolosamente sulla superficie terrestre.
In realtà non si è mossa o, meglio, è rimasta in orbita attorno alla Terra, ad un altezza compresa fra i 195 e i 345 chilometri. Fatto sta che ora questa sonda, la cui progettazione è iniziata nel lontano 1992, è bloccata sopra la Terra. «Ancora non si può dire che sia fallita» ha commentato Vladimir Popovkin, presidente della Roscosmos, l'ente spaziale nazionale russo. I tecnici stanno cercando di capire se si tratta di un malfunzionamento al software dello stadio superiore Fregat – il che sarebbe facilmente risolvibile – oppure al suo hardware, e in questo caso la situazione diventerebbe impossibile da gestire. Fatto sta che i tecnici hanno tre giorni per lavorare febbrilmente allo scopo di individuare il problema, di risolverlo e di rimettere la sonda in rotta per Marte. L'altra alternativa è il fallimento drastico della missione, e in questo caso la sonda potrebbe anche schiantarsi pericolosamente sulla superficie terrestre.
Resta però un dubbio: il «colpevole» sembra ancora essere lo stadio Fregat, lo stesso autore del fallimento della navicella Progress diretta verso la ISS, avvenuto il mese scorso. Per ora non ci resta che aspettare e augurare buona fortuna ai tecnici russi.
La Russia e la maledizione marziana: anche per Phobos-Grunt si teme il fallimento
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
10.11.11
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