I primi fuochi d'artificio sulla cometa di Rosetta
Il 29 Luglio, quando si trovava a 186 km dal nucleo, Rosetta ha osservato un getto da record staccarsi dalla cometa — un getto talmente grande da risultare più luminoso del nucleo stesso e da spostare il vento solare (il flusso particelle cariche provenienti dal Sole) in entrata.
La sequenza di immagini scattate dalla fotocamera OSIRIS mostra il getto staccarsi dal lato del collo della cometa, cioè il punto di attaccatura dei due lobi, e precisamente dalla regione Anuket. Il getto si è palesato alle 15:24 ora italiana, mentre in un'immagine della stessa regione scattata soli 18 minuti prima non risulta presente. Secondo i dati fotografici, il getto aveva una velocità di almeno 36 chilometri orari, se non molti di più. Una terza foto scattata 18 minuti più tardi mostra il getto già quasi del tutto svanito.
"Questo è il getto più brillante che abbiamo mai visto," spiega Carsten Güttler del Max Planck Institute. "Di solito, i getti sono piuttosto fiochi rispetto al nucleo e dobbiamo giocare molto con il contrasto delle immagini per renderli visibili — ma questo è addirittura più luminoso del nucleo."
Le concentrazioni di gas in seguito al getto. Credits ESA/Rosetta/ROSINA/UBern/ BIRA/LATMOS/LMM/IRAP/MPS/SwRI/TUB/UMich |
"Anche solo a una prima occhiata veloce, le nostre misurazioni post-getto sono affascinanti," spiega Kathrin Altwegg dell'Università di Berna. "Abbiamo anche osservato indizi di materiale organico forse collegato alla polvere espulsa dal getto. Ma anche se siamo portati a pensare di aver rilevato materiale liberato dal sottosuolo della cometa, è ancora troppo presto per poterlo dire con certezza."
Nei giorni immediatamente successivi al getto, lo strumento GIADA ha registrato 30 collisioni con particelle di polvere al giorno, contro le 1-3 di inizio mese, con un picco di 70 raggiunto in un periodo di 4 ore il primo Agosto.
"Oltre alla frequenza degli impatti delle particelle, anche le loro velocità misurate da GIADA ci hanno detto che qualcosa era cambiato: la velocità media delle particelle è aumentata da 29 a 72 chilometri orari, con massimi di 110," spiega Alessandra Rotundi della Parthenope di Napoli. "È stata davvero una festa di polvere!"
Un altro sorprendente risultato è arrivato dallo strumento RPC, i cui dati indicano che il getto è stato in grado di allontanare il vento solare dal nucleo per qualche minuto. Essendo la cometa priva di un campo magnetico, l'unica sorgente è proprio il vento solare, che tuttavia è rallentato dal gas attorno alla cometa fino al raggiungimento di un punto di equilibrio di pressione.
"Il campo magnetico del vento solare incomincia ad accumularsi, come in un ingorgo autostradale, e prima o poi smette di muoversi verso il nucleo della cometa, creando una regione priva di campi magnetici sopra l'emisfero della cometa esposto al Sole che definiamo 'cavità diamagnetica'," spiega Charlotte Götz dell'Institute for Geophysics and Extraterrestrial Physics a Braunschweig, in Germania. "Trovare una regione priva di campo magnetico nel sistema solare è molto difficile, ma qui ce l'hanno servita su un piatto d'argento."
Il punto esatto da cui si è staccato il getto. Credits ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA |
"Abbiamo spostato Rosetta fino a 300 km dal nucleo nelle ultime settimane per evitare i problemi di navigazione causati dalle polveri (e già incontrati a inizio anno, clicca qui per ulteriori dettagli), e credevamo che la cavità diamagnetica fosse oltre la nostra portata. Ma sembra che la cometa ci abbia dato una mano, portando la cavità a Rosetta," spiega Matt Taylor dell'ESA. "Questo è un fantastico evento che richiederà tempo per essere analizzato, ma che dimostra l'emozionante periodo che stiamo vivendo su questa cometa durante il perielio."
I primi fuochi d'artificio sulla cometa di Rosetta
Reviewed by Pietro Capuozzo
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