La Russia invita la NASA a bordo di Venera-D
L'Accademia delle Scienze di Mosca sta valutando una possibile presenza americana a bordo della missione russa Venera-D, diretta verso il pianeta Venere. Fra pochi giorni, un gruppo di scienziati della NASA visiterà l'Istituto di Ricerca Spaziale, IKI, per definire i dettagli di questa possibile collaborazione.
Il progetto di base prevede due componenti: un orbiter e un lander. Il primo studierà le dinamiche e la natura della rotazione venusiana, monitorerà l'effetto serra, caratterizzerà la struttura termica dell'atmosfera, mapperà venti, maree atmosferiche e nubi, misurerà la composizione e la fuga atmosferica e studierà l'atmosfera superiore, la ionosfera e la magnetosfera. Gli obiettivi scientifici del lander, invece, comprendono lo studio della composizione della superficie e degli elementi radiogenici, lo studio dell'interazione tra la superficie e l'atmosfera, l'analisi della distribuzione dei gas in traccia e dei gas nobili, la caratterizzazione della geologia superficiale e la ricerca di eventuali attività sismiche, vulcaniche e fulmini.
La superficie di Venere. Credits: NASA NSSDC/Harvard Micro Observatory/Don P. Mitchell |
La sonda decollerà il 30 Maggio 2026 dal cosmodromo di Vostochny, con ulteriori opportunità di lancio ogni 580 giorni circa. Dopo una crociera interplanetaria di 189 giorni, la sonda si inserirà in orbita attorno a Venere, dove rilascerà il lander di 1600 chili verso la superficie venusiana.
"Nonostante Venere sia la 'sorella' della Terra, abbiamo ancora molti dubbi da chiarire - ad esempio, se un tempo ospitasse oceani e forme viventi," spiega Jim Green, direttore della divisione di scienze planetarie della NASA. "Studiando i processi all'opera su Venere e Marte, avremo un'immagine più completa sull'evoluzione dei pianeti terrestri e sul passato, sul presente e sul futuro della Terra."
Una rappresentazione artistica della piattaforma volante VAMP. Credits: Northrop Grumman Aerospace Systems |
La missione si baserebbe sul programma russo Venera, che tra gli anni '60 e '80 mise le prime - e ad oggi ancora uniche - sonde sulla superficie di Venere. Il lander, in particolare, sarebbe simile a quelli delle missioni Vega, ma con strumentazioni scientifiche ben più avanzate. Viste le condizioni proibitive che imperversano sulla superficie di Venere - temperature di 470 gradi centigradi e pressioni di 90 atmosfere - il lander di Venera-D non potrà sopravvivere per più di un paio di ore. Per questo, gli scienziati dovranno fare in modo che il lander riesca a raccogliere tutti i dati desiderati e trasmetterli entro la sua prima ora di operazioni.
"Sulla scala del sistema solare, la Terra e Venere sono molto vicine tra loro e simili in termini di dimensioni e composizione," spiega David Senske della NASA. "Uno degli obiettivi che vorremmo raggiungere con questa possibile collaborazione è comprendere come il clima di Venere operi, in modo da capire il meccanismo che ha portato alla comparsa di un effetto serra così massiccio."
L'orbiter, al contrario del lander, avrà una vita operativa di almeno tre anni. Gli scienziati stanno anche valutando la possibilità di aggiungere un velivolo alimentato ad energia solare per esplorare l'atmosfera superiore del pianeta per tre mesi - un successore dei palloni sonda del programma Vega. La Northrop Grumman sta studiando una piattaforma volante, nota come VAMP, in grado di volare tra 50 e 62 chilometri di quota per 117 giorni.
Gli scienziati stanno studiando anche la possibile aggiunta di una serie di piccole stazioni, di circa 10 chilogrammi l'una, progettate in modo da sopravvivere sulla superficie venusiana per 60 giorni. Queste piccole ma robuste stazioni meteorologiche misurerebbero variazioni nella pressione, nella temperatura, nella direzione e nella velocità dei venti e nella composizione atmosferica.
"Questa possibile collaborazione ci permetterebbe di massimizzare i risultati scientifici di Venera-D," spiega Adriana Ocampo della NASA, "e di proseguire l'esplorazione di un pianeta così importante nel nostro sistema solare."
La Russia invita la NASA a bordo di Venera-D
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
12.3.17
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