Perché non capiamo la cometa ISON
Manca meno di un mese al suo faccia a faccia mozzafiato con il Sole, ma la cometa ISON sta continuando a darci segnali dubbi e confusi, tanto che gli esperti hanno preferito non pronunciarsi sulle previsioni del comportamento della cometa.
La cometa è 1,3 magnitudini, ossia 3,3 volte, meno luminosa rispetto alla tabella di marcia ufficiale del Minor Planet Center a Cambridge. ISON si sta precipitando verso la nostra stella, preparandosi a mancarla di soli 1,2 milioni di chilometri. Cosa succederà prima, durante e dopo il passaggio ravvicinato rimane ancora molto incerto: potrebbe deluderci tutti e spaccarsi in mille frammenti come potrebbe rivelarsi la «cometa del secolo», come era stata battezzata poco dopo la sua scoperta.
Secondo Carl Hergenrother del Lunar And Planetary Laboratory a Tucson, nell'Arizona, parte di queste incertezze potrebbe essere causata dalle lunghezze d'onda usate per osservare la cometa. «Le osservazioni nel visibile e nel CCD-V mostrano una cometa che si sta illuminando a un ritmo normale, forse addirittura più veloce di una normale cometa dinamica, mentre le osservazioni CCD-R mostrano una cometa che quasi non si sta illuminando. Il CCD-R è mirato a osservare la polvere a differenza del CCD-V e del visibile, che hanno ampie componenti di gas. Pare che nell'ultimo mese il ritmo della produzione di gas di ISON sia aumentata come ci aspettavamo mentre il ritmo della produzione di polvere no», spiega Hergenrother. «Non sono sicuro di cosa ciò possa significare, ma qualcosa dovrà succedere, o la produzione di polvere aumenterà o la produzione di gas rallenterà».
Anche John Bortle, autorevole esperto di comete, ha definito il comportamento della cometa «assolutamente bizzarro», aggiungendo che «c'è una cometa luminosa e dalla lunga coda situata all'interno di un alone di chioma molto più ampio ma anche più debole e diffuso».
«Le persone che utilizzano telescopi più grandi spesso sottolineano la strana apparenza della cometa, mentre coloro che usano telescopi relativamente piccoli o potenti binocoli riportano una massa cometaria più grande, più o meno debole ma uniforme», aggiunge l'esperto. «La cometa si trova ora a una distanza dal Sole dove non dovrebbe più presentare una tale dicotomia nell'apparenza».
Bortle può vantarsi di aver osservato parecchie centinaia di comete e, come egli stesso scrive, «a questo punto del gioco, con la cometa pronta a superare l'orbita della Terra, non riesco a ricordare nessuna cometa precedente anche solo vagamente simile a questa nei miei oltre 50 anni di osservazioni di comete. Quindi, cosa ci permette di prevedere l'attuale apparenza di ISON? Onestamente, non lo so. Tutto ciò che posso dire è che non mi piace la sua strana apparenza a questo stadio».
Il 19 Ottobre, ISON si era improvvisamente illuminata a un ritmo ben più alto dei giorni precedenti. Due giorni dopo, Bruce Gary, il primo a osservare la cometa subito dopo che uscisse dal bagliore del Sole il 12 Agosto, aveva scritto che «la cometa prosegue lungo la tendenza di incredibile aumento di luminosità iniziato il 19 Ottobre. La chioma interna si è illuminata, forse a causa di una produzione di gas. Questa settimana potrebbe essere impegnativa – ed elettrizzante!»
Quattro giorni dopo, però, la cometa ha iniziato addirittura a diventare meno luminosa. Gary, quasi esasperato, ha commentato, «non so proprio cosa stia succedendo con questa cometa!»
Analizzando i dati raccolti dal 4 Settembre, ISON sembra rispondere all'influenza del Sole come se fosse un corpo solido, e non una «soffice» cometa.
La cometa ha attraversato l'orbita terrestre alle 23:00 del 30 Ottobre, ora italiana. Poche settimane fa, ISON ha sfiorato Marte, fornendo un paesaggio celeste mozzafiato ai fortunati osservatori. [Come osservare la cometa ISON accanto a Marte]
In quell'occasione, la cometa era stata ripresa anche da una sonda in orbita attorno a Marte. [La cometa ISON vista da Marte]
Bortle può vantarsi di aver osservato parecchie centinaia di comete e, come egli stesso scrive, «a questo punto del gioco, con la cometa pronta a superare l'orbita della Terra, non riesco a ricordare nessuna cometa precedente anche solo vagamente simile a questa nei miei oltre 50 anni di osservazioni di comete. Quindi, cosa ci permette di prevedere l'attuale apparenza di ISON? Onestamente, non lo so. Tutto ciò che posso dire è che non mi piace la sua strana apparenza a questo stadio».
Il 19 Ottobre, ISON si era improvvisamente illuminata a un ritmo ben più alto dei giorni precedenti. Due giorni dopo, Bruce Gary, il primo a osservare la cometa subito dopo che uscisse dal bagliore del Sole il 12 Agosto, aveva scritto che «la cometa prosegue lungo la tendenza di incredibile aumento di luminosità iniziato il 19 Ottobre. La chioma interna si è illuminata, forse a causa di una produzione di gas. Questa settimana potrebbe essere impegnativa – ed elettrizzante!»
Quattro giorni dopo, però, la cometa ha iniziato addirittura a diventare meno luminosa. Gary, quasi esasperato, ha commentato, «non so proprio cosa stia succedendo con questa cometa!»
Analizzando i dati raccolti dal 4 Settembre, ISON sembra rispondere all'influenza del Sole come se fosse un corpo solido, e non una «soffice» cometa.
La cometa ha attraversato l'orbita terrestre alle 23:00 del 30 Ottobre, ora italiana. Poche settimane fa, ISON ha sfiorato Marte, fornendo un paesaggio celeste mozzafiato ai fortunati osservatori. [Come osservare la cometa ISON accanto a Marte]
In quell'occasione, la cometa era stata ripresa anche da una sonda in orbita attorno a Marte. [La cometa ISON vista da Marte]
Cosa accadrà a questa misteriosa cometa? Sintonizzatevi su questo sito per scoprirlo, vi forniremo costanti aggiornamenti.
(C) immagine
Bruce Gary
Perché non capiamo la cometa ISON
Reviewed by Pietro Capuozzo
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