Sorprese nei laghi al polo nord di Titano

Il bel tempo sopra il polo nord di Titano ha permesso alla sonda Cassini di ottenere delle immagini mozzafiato delle regioni polari dell'emisfero boreale del satellite di Saturno. Le immagini mostrano chiaramente la presenza di laghi e mari di metano ed etano, e rivelano anche nuovi indizi sulla formazione di questi bacini d'acqua e sul ciclo degli idrocarburi, simile al ciclo dell'acqua qui sulla Terra.

Presso il polo nord di Titano si verifica la massima concentrazione di laghi: nell'emisfero australe è presente un solo lago maggiore, e numerosi bacini minori. Cassini aveva già studiato queste regioni col suo radar in grado di penetrare nelle nubi di Titano, ma questa è la prima volta che riesce ad osservare da vicino la superficie usando lo spettrometro di mappatura infrarosso e visibile e i vari sistemi di fotocamere scientifiche.
Si è trattata di una grande opportunità per raccogliere preziose informazioni scientifiche sul polo nord di Titano. L'architettura della traiettoria della sonda è stata resa il più efficiente possibile da un punto di vista scientifico grazie ai datti raccolti in due flyby recenti. Inoltre, i raggi del Sole stanno iniziando a far luce sulle regioni polari dell'emisfero boreale per la prima volta nei nove anni che Cassini ha trascorso ad esplorare l'ambiente attorno a Saturno. Un terzo fattore ha reso quest'opportunità particolarmente preziosa: i cieli particolarmente limpidi su cui fino a poco fa invece gravava una spessa nube di foschia che si è andata dissipando con l'avvento dell'estate.
I mosaici sono composti da più immagini raccolte nell'infrarosso durante tre flyby, avvenuti il 10 e il 26 Luglio e il 12 Settembre di quest'anno.
Il mosaico a colori, realizzato dallo spettrometro a bordo della sonda statunitense che mappa i colori infrarossi sullo spettro dei colori visibili, rivela le differenze nella composizione del materiale in prossimità dei laghi. I dati indicano che parti di alcuni bacini d'acqua potrebbero essere evaporate, lasciando dietro l'equivalente delle saline terrestri. Si pensa che i materiali evaporati possano essere di natura organica e che si siano originati nelle particelle della foschia di Titano che si sono in passato disciolte in metano liquido. Questi materiali appaiono arancioni nel mosaico.
«La vista dello spettrometro di Cassini ci dà una visuale olistica su un'area che in precedenza avevamo visto solo a pezzettini e a una risoluzione più bassa», ha spiegato Jason Barnes dell'Università dell'Idaho. «Abbiamo scoperto che il polo nord di Titano è ancor più interessante di quanto credessimo, con una complessa interazione tra liquidi nei laghi e nei mari e nei depositi lasciati dall'evaporazione di laghi e mari estinti».
Le immagini nel vicino infrarosso realizzate dalle fotocamere della sonda mostrano un'area più luminosa nella regione polare dell'emisfero boreale. Quest'area non era mai stata osservata prima, e la sua luminosità potrebbe indicare che qui la superficie è diversa. Ciò potrebbe spiegare perché la stragrande maggioranza dei laghi è concentrata in questa regione relativamente piccola.
I laghi di Titano hanno una forma caratteristica, simile al contorno di uno stampino per biscotti, con i lati molto ripidi. Per quanto riguarda la loro formazione, sono stati proposti numerosi meccanismi, che variano dal collasso di terreno dopo un'eruzione vulcanica fino a fenomeni di carsismo. I fenomeni carsici qui sulla Terra possono creare paesaggi spettacolari, come le grotte di Carlsbad, nel Nuovo Messico, patrimonio dell'umanità UNESCO.
«Fin da quando furono scoperti i laghi e i mari, ci siamo chiesti perché si concentrano alle latitudini più a nord», spiega Elizabeth Turtle del John Hopkins Applied Physics Laboratory a Laurel, nel Maryland. «Quindi, dato che c'è un qualcosa di speciale nel terreno di questo regione, si tratta di un importante indizio per aiutarci a restringere le possibili spiegazioni».
«La regione boreale dei laghi di Titano è una delle [aree] più simili alla Terra e affascinanti del sistema solare», spiega Linda Spilker del Jet Propulsion Lab a Pasadena, in California. «Sappiamo che qui i laghi cambiano con le stagioni, e la longeva missione di Cassini attorno a Saturno ci dà un'opportunità per guardare le stagioni cambiare anche su Titano. Ora che il Sole splende a nord e abbiamo questa meravigliosa visuale, possiamo iniziare a confrontare i diversi dati e capire cosa stanno facendo i laghi di Titano vicino al polo nord». [Leggi: Osservati incredibili cambiamenti stagionali su Titano]
La sonda è decollata nel 1997 e ha raggiunto Saturno nel 2004.

© immagini
NASA/JPL-Caltech/University of Arizona/University of Idaho/SSI/JHUAPL

Sorprese nei laghi al polo nord di Titano Sorprese nei laghi al polo nord di Titano Reviewed by Pietro Capuozzo on 25.10.13 Rating: 5
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