Il posto più freddo dell'universo
Con una gelida temperatura di appena un grado sopra lo zero assoluto, la nebulosa Boomerang è il posto più freddo dell'universo, ancor più freddo del debole bagliore residuo del Big Bang, l'esplosione che ha creato tutto ciò che vediamo.
Gli astronomi hanno puntato le 66 antenne del telescopio cileno ALMA dell'ESO per studiare più a fondo questa misteriosa regione cosmica e capire perché presenta una forma così bizzarra e temperature così gelide.
«Questo oggetto ultra-freddo è estremamente interessante e stiamo capendo molto di più sulla sua natura grazie ad ALMA», spiega Raghvendra Sahai del Jet Propulsion Lab in California. «Ciò che sembrava una forma a due lobi, o a boomerang, dai telescopi ottici terrestri, è in realtà una struttura molto più ampia che si sta espandendo rapidamente nello spazio».
La nebulosa deve il suo nome proprio alla sua forma. Più tardi, osservazioni del telescopio Hubble dimostrarono che la nebulosa assomigliava di più a una cravatta a farfalla. Le nuove immagini di ALMA hanno però mostrato che nemmeno i dati di Hubble individuano l'immagine nel suo complesso, e che i due lobi gemelli potrebbero in realtà essere un'illusione della luce nella porzione visibile dello spettro.
I ricercatori hanno rilevato una densa corsia di polveri millimetriche attorno alla stella, il che spiega perché la nube esterna ha una forma a clessidra nel visibile. Queste particelle fini avrebbero dato origine a una maschera che oscura una porzione della stella centrale, permettendo alla luce di quest'ultima di uscire indisturbata solo da due fessure sottili collocate in posizioni opposte, creando la forma a clessidra.
«È importante per capire come le stelle muoiano e diventino nebulose planetarie», spiega Sahai. «Usando ALMA, siamo stati in grado di far luce, letteralmente, sugli ultimi sussulti di morte di una stella simile al Sole».
La nebulosa, distante 5 mila anni luce dal nostro pianeta, è un esempio relativamente giovane di una nebulosa planetaria, la nube che si crea negli ultimi stadi del ciclo vitale di una stella simile al Sole.
© immagini
NRAO/AUI/NSF/NASA/STScI/JPL-Caltech
ALMA (ESO/NAOJ/NRAO)/W. Garnier (ALMA)
L'ALMA in Cile. |
La nebulosa deve il suo nome proprio alla sua forma. Più tardi, osservazioni del telescopio Hubble dimostrarono che la nebulosa assomigliava di più a una cravatta a farfalla. Le nuove immagini di ALMA hanno però mostrato che nemmeno i dati di Hubble individuano l'immagine nel suo complesso, e che i due lobi gemelli potrebbero in realtà essere un'illusione della luce nella porzione visibile dello spettro.
I ricercatori hanno rilevato una densa corsia di polveri millimetriche attorno alla stella, il che spiega perché la nube esterna ha una forma a clessidra nel visibile. Queste particelle fini avrebbero dato origine a una maschera che oscura una porzione della stella centrale, permettendo alla luce di quest'ultima di uscire indisturbata solo da due fessure sottili collocate in posizioni opposte, creando la forma a clessidra.
«È importante per capire come le stelle muoiano e diventino nebulose planetarie», spiega Sahai. «Usando ALMA, siamo stati in grado di far luce, letteralmente, sugli ultimi sussulti di morte di una stella simile al Sole».
La nebulosa, distante 5 mila anni luce dal nostro pianeta, è un esempio relativamente giovane di una nebulosa planetaria, la nube che si crea negli ultimi stadi del ciclo vitale di una stella simile al Sole.
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NRAO/AUI/NSF/NASA/STScI/JPL-Caltech
ALMA (ESO/NAOJ/NRAO)/W. Garnier (ALMA)
Il posto più freddo dell'universo
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
26.10.13
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