Marte, la Russia ci riprova
Secondo fonti autorevoli, la Russia avrebbe in mente di ritentare la fortuna e provare a raggiungere Phobos, una delle due lune di Marte, dopo che il primo tentativo, risalente a due anni fa, si era concluso in un totale fallimento.
La Russia tenterà di raccogliere campioni dalla superficie del satellite tra il 2020 e il 2022, secondo quanto ha riferito in una conferenza stampa Lev Zelyony, direttore dell'Istituto di Ricerca Spaziale dell'Accademia Russa delle Scienze. La notizia è stata riportata dall'agenzia stampa russa Ria Novosti.
Il progetto, chiamato Boomerang, è «ancora importante» secondo Zelyony, che ha poi spiegato l'importanza di raccogliere campioni dalla superficie di Phobos. Analizzandone la composizione, potremmo far luce sui primi e misteriosi capitoli della storia del nostro sistema solare.
La luna marziana, che si schianterà contro il Pianeta rosso fra 8 milioni di anni, dando vita uno splendido sistema di anelli, era probabilmente in origine un asteroide, poi catturato dalla gravità marziana, così come il compagno Deimos.
Nel Novembre del 2011 era decollata alla volta di Phobos una sonda da 165 milioni di dollari, chiamata Phobos-Grunt. Un malfunzionamento del razzo aveva intrappolato la sonda in orbita attorno alla Terra, per poi farla ricadere sulla superficie due mesi dopo. [Leggi: Si è conclusa nell'Oceano Pacifico l'odissea della sonda Phobos-Grunt]
Secondo Zelyony, la Russia starebbe progettando anche due missioni robotiche verso la superficie della Luna nel 2015 e nel 2018 e una sonda che esplorerà Ganimede, un satellite di Giove, nell'anno prossimo. [Leggi: La Russia guarda oltre Marte e studia un 'massiccio' ritorno sulla Luna e Nel 2014 i primi finanziamenti per due missioni russe verso Giove]
Il fallimento della sonda Phobos-Grunt è stato la ciliegina sulla torta della lunga serie di insuccessi recenti che hanno portato proprio ieri al licenziamento del direttore generale dall'Agenzia Spaziale Federale russa. [Leggi: Crisi spaziale russa, Medvedev licenzia il direttore della Roscosmos]
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G. Neukum (FU Berlin) et al., Mars Express, DLR, ESA
Marte, la Russia ci riprova
Reviewed by Pietro Capuozzo
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16.10.13
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