Il rover Curiosity guida da solo su Marte
Il rover marziano Curiosity, per la prima volta dall'inizio della missione, ha ricevuto il permesso di guidare autonomamente, schivando da solo i mille pericoli della superficie marziana.
Questa novità appena introdotta permetterà al rover di coprire più velocemente i vari chilometri che lo separano dalla sua destinazione principale, le ricche stratificazioni geologiche alle pendici del monte Sharp.
Il software che gli ingegneri hanno installato nel computer di Curiosity è una versione di quello installato sul rover Opportunity adattata alle massicce dimensioni del «nuovo arrivato».
La modalità di navigazione autonoma è chiamata autonav. In questa modalità, il rover analizza le immagini scattate per tracciare un percorso sicuro, risparmiando così tempo, fatica e lavoro agli ingegneri qui sulla Terra.
In un test di preparazione completato la settimana scorsa, il rover aveva tracciato un percorso in un'area che era già stata valutata sicura dagli ingegneri, ma due giorni fa, nel test finale, è stato completamente abbandonato a se stesso in un'area che gli ingegneri non avevano minimamente studiato. Il rover ha completato la passeggiata con successo, dimostrando l'enorme potenziale del nuovo software.
«Curiosity scatta numerose coppie di immagini stereo, e il computer del rover processa quelle informazioni per mappare qualsiasi pericolo geometrico o terreno difficile», spiega Mark Maimone del Jet Propulsion Lab a Pasadena, in California.
«Il rover prende in considerazione tutti i percorsi possibili che potrebbero portarlo a un punto prestabilito e ne sceglie il migliore», continua Maimone.
La passeggiata è stata completata il 27 Agosto, il 376 Sol di missione. Curiosity ha attraversato una depressione il cui terreno non era visibile nelle immagini scattate dalla precedente fermata. Il rover ha percorso 43 metri, di cui 10 autonomamente.
«Riuscivamo a vedere l'area prima della discesa, e abbiamo detto al rover di guidare in quella direzione», ha spiegato John Wright, sempre del JPL. «Riuscivamo a vedere l'area dall'altra parte, dove abbiamo stabilito il punto in cui terminare la passeggiata, ma Curiosity ha capito da solo come guidare attraverso la parte oscura in mezzo».
Curiosity ha abbandonato due mesi fa l'area di Glenelg, dove aveva trascorso la prima metà del 2012, e si sta ora dirigendo verso le pendici del monte Sharp, alto 5 chilometri.
Quest'ultima passeggiata ha portato la distanza percorsa da dopo aver lasciato Glenelg a 1,39 chilometri. Ne mancano ancora 7,18 per raggiungere le pendici del monte Sharp, seguendo una scorciatoia individuata nelle immagini scattate dalla fotocamera HiRISE a bordo dell'orbiter MRO. Il percorso che seguirà Curiosity potrebbe essere in realtà leggermente più corto o più lungo.
Il team di Curiosity ha individuato alcuni punti dove il rover potrebbe abbandonare per qualche giorno la traversata e fermarsi ad effettuare analisi scientifiche. Il primo di questi punti dista 500 metri.
«Ognuno di questi punti rappresenta un'opportunità per Curiosity di fermarsi nel suo lungo cammino verso il monte Sharp e studiare strutture di interesse locale», ha spiegato John Grotzinger del Caltech, sempre a Pasadena. «Queste strutture sono geologicamente interessanti, secondo le immagini di HiRISE, e giacciono a poca distanza dal percorso più rapido per la base del monte Sharp. Studieremo ciascuno [dei punti] per parecchi Sol, magari selezionandone uno per effettuare una perforazione se sembra sufficientemente interessante».
Vi ricordiamo che sul nostro sito sono disponibili varie schede sulle più importanti missioni, aggiornate quotidianamente. Quella del rover Curiosity comprende anche un dettagliato diario di bordo. Clicca qui per accedere alla scheda della missione Curiosity.
© immagini
NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona
Il software che gli ingegneri hanno installato nel computer di Curiosity è una versione di quello installato sul rover Opportunity adattata alle massicce dimensioni del «nuovo arrivato».
La modalità di navigazione autonoma è chiamata autonav. In questa modalità, il rover analizza le immagini scattate per tracciare un percorso sicuro, risparmiando così tempo, fatica e lavoro agli ingegneri qui sulla Terra.
In un test di preparazione completato la settimana scorsa, il rover aveva tracciato un percorso in un'area che era già stata valutata sicura dagli ingegneri, ma due giorni fa, nel test finale, è stato completamente abbandonato a se stesso in un'area che gli ingegneri non avevano minimamente studiato. Il rover ha completato la passeggiata con successo, dimostrando l'enorme potenziale del nuovo software.
«Curiosity scatta numerose coppie di immagini stereo, e il computer del rover processa quelle informazioni per mappare qualsiasi pericolo geometrico o terreno difficile», spiega Mark Maimone del Jet Propulsion Lab a Pasadena, in California.
«Il rover prende in considerazione tutti i percorsi possibili che potrebbero portarlo a un punto prestabilito e ne sceglie il migliore», continua Maimone.
La passeggiata è stata completata il 27 Agosto, il 376 Sol di missione. Curiosity ha attraversato una depressione il cui terreno non era visibile nelle immagini scattate dalla precedente fermata. Il rover ha percorso 43 metri, di cui 10 autonomamente.
«Riuscivamo a vedere l'area prima della discesa, e abbiamo detto al rover di guidare in quella direzione», ha spiegato John Wright, sempre del JPL. «Riuscivamo a vedere l'area dall'altra parte, dove abbiamo stabilito il punto in cui terminare la passeggiata, ma Curiosity ha capito da solo come guidare attraverso la parte oscura in mezzo».
Curiosity ha abbandonato due mesi fa l'area di Glenelg, dove aveva trascorso la prima metà del 2012, e si sta ora dirigendo verso le pendici del monte Sharp, alto 5 chilometri.
Quest'ultima passeggiata ha portato la distanza percorsa da dopo aver lasciato Glenelg a 1,39 chilometri. Ne mancano ancora 7,18 per raggiungere le pendici del monte Sharp, seguendo una scorciatoia individuata nelle immagini scattate dalla fotocamera HiRISE a bordo dell'orbiter MRO. Il percorso che seguirà Curiosity potrebbe essere in realtà leggermente più corto o più lungo.
Il team di Curiosity ha individuato alcuni punti dove il rover potrebbe abbandonare per qualche giorno la traversata e fermarsi ad effettuare analisi scientifiche. Il primo di questi punti dista 500 metri.
«Ognuno di questi punti rappresenta un'opportunità per Curiosity di fermarsi nel suo lungo cammino verso il monte Sharp e studiare strutture di interesse locale», ha spiegato John Grotzinger del Caltech, sempre a Pasadena. «Queste strutture sono geologicamente interessanti, secondo le immagini di HiRISE, e giacciono a poca distanza dal percorso più rapido per la base del monte Sharp. Studieremo ciascuno [dei punti] per parecchi Sol, magari selezionandone uno per effettuare una perforazione se sembra sufficientemente interessante».
Vi ricordiamo che sul nostro sito sono disponibili varie schede sulle più importanti missioni, aggiornate quotidianamente. Quella del rover Curiosity comprende anche un dettagliato diario di bordo. Clicca qui per accedere alla scheda della missione Curiosity.
© immagini
NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona
Il rover Curiosity guida da solo su Marte
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
29.8.13
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