L'evoluzione delle galassie continua ancora oggi (mettendo ordine dove prima non c'era)
Le galassie sono un posto irrequieto, questo lo sappiamo. Ora, un nuovo studio afferma che sono molto più irrequiete di quanto pensassimo, ma – paradossalmente – questa loro vivacità porta a più ordine, invece che disordine. Il nuovo studio condotto con il telescopio spaziale Hubble e con l'osservatorio hawaiiano Keck ha ribaltato completamente le nostre conoscenze sull'evoluzione galattica.
«Gli astronomi pensavano che le galassie a disco nel nostro vicinato avessero raggiunto la loro forma attuale circa 8 miliardi di anni fa, con pochi cambiamenti da allora» ha commentato Susan Kassin del Goddard Space Flight Center. «La tendenza che abbiamo osservato mostra invece il contrario, ossia che le galassie sono cambiate molto in questo periodo di tempo».
Le galassie in cui è ancora attiva la formazione stellare presentano dei bracci organizzati ordinatamente in una struttura a disco, dove il moto di rotazione supera per intensità qualsiasi altro moto interno. Le galassie blu più lontane (dal colore delle loro stelle) sono generalmente molto diverse, con nessun moto che domina sopra gli altri, e quindi un ammasso di movimenti disorganizzati e in direzioni opposte.
Le galassie in cui è ancora attiva la formazione stellare presentano dei bracci organizzati ordinatamente in una struttura a disco, dove il moto di rotazione supera per intensità qualsiasi altro moto interno. Le galassie blu più lontane (dal colore delle loro stelle) sono generalmente molto diverse, con nessun moto che domina sopra gli altri, e quindi un ammasso di movimenti disorganizzati e in direzioni opposte.
Eppure, più ci avviciniamo alla nostra Via Lattea, più queste galassie blu presentano moti sempre meno disorganizzati e, addirittura, si intravede l'inizio della dominazione della rotazione sugli altri moti, come avviene nella nostra galassia.
Cosa può significare tutto ciò? Gli astronomi non hanno dubbi: queste galassie si stanno gradualmente trasformando in galassie simili alla Via Lattea.
«I precedenti studi avevano ignorato le galassie non ben organizzate in dischi che ora sappiamo essere molto comuni nell'Universo» ha commentato Benjamin Weiner, astronomo presso l'Università dell'Arizona. «Ignorandole, questi studi hanno esaminato solo le rare galassie nel lontano Universo che si comportavano bene, e la conclusione è stata che le galassie non cambiano».
Lo studio condotto dalla Kassin ha invece tenuto conto di ogni tipo di galassie le cui emissioni sono abbastanza luminose da poter determinare i loro moti interni. Queste emissioni sono ottenute dividendo la luce di una galassia nei colori che la compongono e possono rivelare anche la distanza della galassia stessa, oltre ai moti interni.
Il team ha studiato un campione di 544 galassie blu provenienti dal Deep Extragalactic Evolutionary Probe 2 (DEEP 2) Redshift Survey, un progetto portato avanti proprio da Hubble e dai due gemelli del Keck. Queste galassie distano tra i 2 e gli 8 miliardi di anni luce e le loro masse sono comprese tra lo 0,3 e il 100 percento di quella della nostra galassia.
Ciò che è incredibile è che anche la nostra galassia ha subito gli stessi cambiamenti, poco prima che il Sole e il sistema solare nascessero.
Negli ultimi 8 miliardi di anni, il numero di fusioni tra grandi e piccole galassie è diminuito incredibilmente, così come il ritmo totale della formazione stellare e il numero di supernove. Gli scienziati pensano che tutti questi fattori siano possano avere un ruolo di primo piano nella creazione di questo trend evoluzionario (termine scientifico per evolutivo).
Ora che sappiamo tutto ciò, gli astronomi potranno creare dei modelli computerizzati dell'evoluzione delle galassie in modo da far combaciare le lontane, disordinate galassie blu con quelle simili alla nostra che osserviamo nel nostro vicinato. Gli astronomi potranno poi usare questo modello per studiare più approfonditamente i processi e i meccanismi che ne sono responsabili.
Un articolo del team sarà pubblicato oggi sull'Astrophysical Journal.
L'evoluzione delle galassie continua ancora oggi (mettendo ordine dove prima non c'era)
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
20.10.12
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