Il primo morso di Curiosity al suolo marziano
Il rover americano Curiosity ha preso il primo "morso" di superficie marziana, inviando per la prima volta un campione solido nei suoi laboratori interni. Proprio in questo momento, lo strumento CheMin sta analizzando il campione per valutarne la composizione.
«Stiamo superando un'importante pietra miliare di questa missione, usando per la prima volta CheMin su un campione» ha commentato John Grotzinger. «Questo strumento usa il metodo per l'identificazione mineraria più preciso e affidabile mai usato su Marte: un laser a raggi X. E' importante fidarsi ciecamente dell'accuratezza delle analisi perché i minerali ci aiutano a capire le condizioni ambientali nelle quali si sono formati».
Il campione è stato inviato ai laboratori dopo aver setacciato i materiali ottenuti durante la terza sessione di raccolta. Questa sessione si è concentrata su un deposito noto come Rocknest, composto da sabbia accumulatasi grazie all'azione del vento. Il braccio robotico ha aperto i bocchettoni sul ponte del rover che portano ai laboratori interni il 17 Ottobre.
Il giorno prima, il rover aveva scosso il materiale raccolto per poi ricavarne il campione da inviare ai laboratori ed eliminare qualsiasi residuo terrestre. Poco prima era stata eseguita la pulizia del contenitore che ha ospitato temporaneamente i materiali raccolti. Questo contenitore sarà presto ripulito in vista del primo campione che sarà inviato allo strumento Sample Analysis at Mars Investigation, che ne studierà la composizione chimica.
Attorno al deposito Rocknest sono stati scoperti molti materiali chiari che hanno attirato l'attenzione dei tecnici, portandoli addirittura ad annullare la seconda raccolta di campioni. Uno di questi è stato identificato come un pezzo di plastica staccatosi dal rover stesso, mentre gli altri sembrano essere di origine marziana, piuttosto che terrestre.
«Abbiamo in mente di studiare più a fondo il pezzo staccatosi dal rover e le particelle piccole e chiare che abbiamo notato» ha commentato Richard Cook. «Capiremo se il materiale del rover potrebbe essere un pericolo per le operazioni future».
© immagini: NASA/JPL-Caltech/MSSS
Il primo morso di Curiosity al suolo marziano
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
21.10.12
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