L'oceano di lava sotto la superficie di Io
Alcune università americane hanno analizzato i dati della sonda Galileo, che dal 1995 al 2003 ha orbitato attorno Giove. I ricercatori hanno accuratamente analizzato le informazioni ottenute sul satellite Io, il corpo celeste più attivo dal punto di vista vulcanico nel nostro sistema planetario. E i risultati sono strabilianti.
Galileo fu portata in orbita dallo Space Shuttle Atlantis nella missione STS-34, decollata il 18 ottobre 1989. Raggiunse il gigante gassoso ubicato nel sistema solare esterno solo nel 1995, dopo aver incontrato gli asteroidi Gaspra e Ida (e la luna Dactil). La sonda precipitò volutamente nell'atmosfera di Giove il 21 settembre 2003.
Galileo fu portata in orbita dallo Space Shuttle Atlantis nella missione STS-34, decollata il 18 ottobre 1989. Raggiunse il gigante gassoso ubicato nel sistema solare esterno solo nel 1995, dopo aver incontrato gli asteroidi Gaspra e Ida (e la luna Dactil). La sonda precipitò volutamente nell'atmosfera di Giove il 21 settembre 2003.
Lo stupefacente resoconto dello studio divulgato dalle università della California, di Santa Cruz e del Michigan annuncia la scoperta di un oceano di magma parzialmente fuso sotto la superficie di Io.
Krishan Khurana, autore precipuo dello studio comparso su Science, ha commentato: «gli scienziati sono emozionati perché finalmente comprendiamo da dove proviene il magma di Io e perché abbiamo una spiegazione per alcune delle misteriose firme che osservammo in alcuni dei dati di Galileo relativi al campo magnetico. E' venuto fuori che Io stava emettendo un segnale nel campo magnetico in rotazione di Giove, un segnale che corrispondeva a ciò che ci saremmo aspettati da rocce fuse o parzialmente fuse in profondità sotto la superficie».
Il satellite galileiano «sforna» annualmente 100 volte la quantità di lava emessa dalla Terra nello stesso lasso di tempo, grazie ad una rete di vulcani distribuiti equamente su tutta la superficie.
Dato ciò, si congettura che le «firme magnetiche» a cui accennava Khurana siano impulsi elettrici generati dalle rocce ultrafemiche, delle pietre ignee formate principalmente da minerali femici che, quando fuse, assumano per l'appunto la proprietà di condurre scariche elettriche.
Procedendo per illazioni, gli scienziati hanno dedotto che l'immenso oceano magmatico di Io ha uno spessore stimabile attorno ai 50 chilometri, e che quindi occuperebbe il 10% del volume del mantello. Le temperature di questo oceano lambirebbero anche i 1200 gradi centigradi (approssimativamente 1470 gradi kelvin). «Leggermente» diverso dai freddi oceani terrestri, quindi.
L'oceano di lava sotto la superficie di Io
Reviewed by Pietro Capuozzo
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15.5.11
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