Ricreato il plasma che componeva l'Universo dieci milionesimi di secondo dopo il Big Bang
Talmente microscopico da risultare impercettibile al nostro attento occhio, talmente sfolgorante da abbagliare gli occhi meccanici. Sebbene possieda queste atipiche proprietà, il «brodo primordiale» non è passato inosservato ai sensori altamente tecnologici di cui è dotato il Large Hadron Collider (Lhd), il più grande acceleratore di particelle sul nostro pianeta.
Sì, stiamo parlando della «zuppa» di quark e gluoni liberata nell’Universo appena dieci milionesimi di secondo dopo il Big Bang e del rinomato Cern, ubicato a Ginevra. L’eccezionale scoperta era fino a poco tempo fa considerata utopica, ed è stata repentinamente divulgata dai ricercatori del complesso svizzero, i quali erano riusciti a ricreare la temperatura del Big Bang pochi giorni fa.
Insomma, potremmo glossare questa sostanza come una specie di Big Bang in fase di esplosione oppure, come asseriscono gli scienziati, «un plasma incandescente e rovente, con pressioni inimmaginabili». Questa apparentemente chimerica scoperta comporta, com’è ovvio pensare, le sue stravaganze. Atomi che sulla Terra sono letteralmente imprigionati errano raminghi e liberi; altri atomi che occupano un ruolo precipuo sul nostro pianeta si dissolvono; particelle come neutroni e protoni, comparsi come agglomerati di quark e gluoni meno di un secondo dopo il Big Bang, si fondono e rilasciano queste ultime particelle, dalle quali sono formati, scomparendo anch’essi.
E’ senza ombra di dubbio una data storica per la fisica, che apre nuove strade e dirada l’imperscrutabile nebbia che avvolge questo nuovo mondo.
Sono stati tre gli esperimenti che hanno consentito ai ricercatori di radiografare molto meticolosamente questa materia alquanto sconosciuta: Alice, Atlas e Cms. Il primo ha già pubblicato il suo resoconto, Atlas si accinge a comparire su un approfondito studio, mentre Cms dovrà attendere ancora un po’. I risultati saranno esposti in una conferenza il 2 Dicembre al Cern, data che, casualmente, ospiterà anche un’altra importante conferenza: quella della Nasa, che rivelerà nuove scoperte nel campo esobiologico, ossia negli studi della vita extraterreste (20.00 ora italiana).
Fabiola Gianotti, che ha ghermito le redini dell’esperimento Atlas, osserva che si tratta di «un risultato davvero eccitante, ottenuto in un tempo rapidissimo». Anche il direttore scientifico del discusso complesso svizzero, Sergio Bertolucci, rivela che «è un bellissimo esempio di come la competizione e la collaborazione siano una caratteristica chiave in questo campo di ricerca».
Certo, non è il momento per esultare, anzi: le collisioni si protrarranno fino al 6 dicembre, quando il Cern dovrà subire i controlli di manutenzione. «Ma - come dice Leonardo Rossi, responsabile di Atlas per conto dell’Infn - il 6 dicembre festeggeremo di sicuro».
Fonti: Il Secolo XIX, Max Mauceri
Ricreato il plasma che componeva l'Universo dieci milionesimi di secondo dopo il Big Bang
Reviewed by Pietro Capuozzo
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30.11.10
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