Estate sulla cometa: i fuochi d'artificio osservati da Rosetta


Il 13 Agosto 2015, la sonda europea Rosetta - che fra una settimana terminerà la sua pionieristica missione - ha accompagnato la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko attraverso il suo perielio, il punto di massima vicinanza al Sole lungo l'orbita del nucleo. Ora, nuove analisi delle immagini scattate da Rosetta hanno consentito agli scienziati di far luce sulla natura e sull'origine delle attività cometarie in prossimità del perielio.

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Nel periodo compreso tra 1,5 mesi prima del perielio e 1,5 mesi dopo il perielio, gli occhi robotici di Rosetta hanno documentato la comparsa di 34 getti improvvisi. Di questi, 29 sono stati osservati da OSIRIS, e 5 dalla Navcam. A differenza dei normali flussi di materiale che si staccano dal nucleo regolarmente a ogni rotazione cometaria, questi eventi sono molto più energetici e luminosi. Generalmente, ogni getto risulta visibile in una sola immagine, il che suggerisce che questi fenomeni abbiano una durata media inferiore all'intervallo di tempo tra uno scatto e il successivo - da 5 a 30 minuti, in media. Nonostante la loro breve durata, queste improvvise espulsioni sono in grado di rilasciare da 60 a 260 tonnellate di materiale l'una. In media, durante la fase di perielio, Rosetta ha osservato uno di questi getti ogni 30 ore, corrispondenti a circa 2,4 rotazioni del nucleo.
Mappando la struttura dei getti osservati da Rosetta, gli scienziati hanno potuto individuare tre famiglie di fenomeni. Alcuni getti sono sottili e si estendono fino a vaste distanze dal nucleo; altri presentano basi larghe e si espandono di più in senso laterale; altri ancora sono un ibrido tra le prime due famiglie.

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"Dato che ogni getto è breve in durata e visibile in una sola immagine, non possiamo dire se lo abbiamo fotografato poco dopo la sua espulsione o più tardi," spiega Jean-Baptiste Vincent. "Di conseguenza, non possiamo dire se questi tre tipi di strutture sono dovuti a meccanismi diversi, o se sono semplicemente stadi diversi di un unico processo. Se si tratta di un singolo processo, la sequenza evolutiva più logica è che un getto inizialmente lungo e stretto venga espulso ad alta velocità, probabilmente da una regione confinata. Poi, mentre la superficie del punto di uscita viene modificata, una più ampia frazione del materiale fresco risulta esposta, allargando la base del getto. Infine, quando la sorgente è stata alterata a tal punto da non poter più supportare il getto, ciò che rimane è solo un pennacchio molto ampio."
L'altra grande questione riguarda l'origine di questi improvvisi getti. Secondo gli scienziati, poco più della metà degli eventi osservati da Rosetta sono avvenuti nelle prime ore del mattino (ora locale sul nucleo), quando i raggi del Sole hanno incominciato a riscaldare la superficie dopo varie ore di oscurità totale. La brusca esposizione alla luce solare può causare stress termici che portano alla formazione di spaccature in superficie e al conseguente rilascio del materiale volatile.
Quasi tutti gli altri eventi sono avvenuti attorno al mezzogiorno locale, ovvero dopo varie ore di illuminazione da parte del Sole. In questo caso, gli scienziati ritengono che il graduale accumulo di calore abbia raggiunto delle trappole sotterranee di volatili, causando improvvise esplosioni di materiale.
"Il fatto che abbiamo due momenti precisi - all'inizio della mattina e a mezzogiorno - indica che ci sono almeno due diversi meccanismi che possono portare all'emissione di un getto," prosegue Vincent. "Abbiamo riscontrato che molti dei getti sembrano staccarsi dai confini tra diverse regioni - siti caratterizzati dalla presenza di cambiamenti nel terreno o nella topografia, come colline ripide, abissi o nicchie."
La presenza di massi e altri detriti in prossimità dei punti di origine dei getti suggerisce che queste aree siano particolarmente esposte ai vari processi di erosione. Mentre i getti meno potenti sarebbero dovuti alla graduale e lenta erosione di alcune formazioni geologiche, si pensa che i getti più intensi osservati da Rosetta durante il perielio della cometa siano dovuti a eventi improvvisi, come il collasso di una struttura o un cedimento del terreno. Tali eventi non avvengono necessariamente di giorno - almeno uno dei getti osservati da Rosetta, infatti, si è staccato da una regione del nucleo che in quel momento era in ombra.
"Studiare la cometa per un lungo periodo di tempo ci ha dato l'opportunità di distinguere tra la normale attività della cometa e questi eventi straordinari," spiega Matt Taylor dell'ESA. "Studiare come questi fenomeni variano con l'avvicinamento del nucleo al Sole ci fornisce nuovi dettagli per comprendere l'evoluzione delle comete."
Estate sulla cometa: i fuochi d'artificio osservati da Rosetta Estate sulla cometa: i fuochi d'artificio osservati da Rosetta Reviewed by Pietro Capuozzo on 23.9.16 Rating: 5
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