Rosetta si cala verso Philae, ma non senza problemi

Rosetta comunica con la Terra. Copyright ESA-C.Carreau
Gli ingegneri dell'Agenzia Spaziale Europea hanno trascorso le ultime settimane a lavorare duramente per cercare di mantenere un collegamento stabile tra la sonda Rosetta in orbita attorno alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko e il robottino Philae, risvegliatosi di recente da un letargo di sette mesi sul nucleo.
Il primo contatto del lander dopo 211 giorni di silenzio è stato registrato alle 22:28 ora italiana del 13 Giugno, seguito da sei ulteriori trasmissioni effettuate nei giorni 14, 19, 20, 21, 23 e 24. Il contatto del 19 Giugno si è dimostrato finora il più stabile, ma è durato solo quattro minuti, per giunta divisi in due finestre. Il contatto effettuato alle 19:20 del 24 Giugno, al contrario, è durato ben 20 minuti, ma la qualità molto bassa ha consentito agli ingegneri di scaricare solo 80 pacchetti di telemetria, mentre nel primo contatto, quello del 13 Giugno, ne erano stati scaricati più di 300 in soli 85 secondi. Un'altra trasmissione, quella del 23 Giugno, è durata soli 20 secondi ed è stata talmente instabile che non è stato possibile ricevere alcun dato di telemetria.
Rosetta ha due finestre di comunicazione con Philae al giorno, più precisamente una ogni 12.4 ore, che è il periodo di rotazione del nucleo. Tuttavia, molte finestre risultano inutilizzabili a causa dell'assetto dell'antenna di Philae e/o della posizione di Rosetta lungo la sua orbita. Allo stesso modo, non in tutte le finestre Philae riceve abbastanza illuminazione solare da poter accendere i suoi sistemi di comunicazione. Attualmente, le finestre hanno una durata compresa fra una decina di minuti e tre ore.
Per stabilire un collegamento, Rosetta invia dei segnali al nucleo, sperando che Philae possa captarne uno, leggerlo e risponderle. I dati trasmessi sono poi conservati sul computer di bordo di Rosetta e trasmessi alle stazioni di terra.
Una comunicazione "soddisfacente" con Philae, come la descrivono gli stessi ingegneri, dura 50 minuti: 20 per svuotare ciascuna delle due memorie di bordo di Philae, e altri dieci circa per stabilire e mantenere il collegamento. Finora, nessuna comunicazione è durata così tanto, e ciò potrebbe impedire a Philae di eseguire tutte le sequenze scientifiche desiderate.
Ma cosa di preciso potrebbe star compromettendo le comunicazioni? Da parte di Philae, per mantenere una comunicazione stabile è necessario che il lander sia completamente sveglio (cioè che stia ricevendo sufficiente illuminazione solare), che non abbia sviluppato errori nel software e che il suo assetto sia tale che la sua antenna punti più o meno in direzione di Rosetta. Da parte di Rosetta, invece, ci sono più certezze: di certo la sua distanza dal nucleo è un fattore chiave nel permettere le comunicazioni. La potenza di un segnale, infatti, è proporzionale al quadrato della distanza. Un altro fattore da tenere in considerazione è la traiettoria, che forse fa mancare a Rosetta parte dei segnali trasmessi da Philae. Un altro elemento è l'assetto di Rosetta, la cui antenna è fissa: se quest'ultima non punta precisamente verso Philae, la potenza dei segnali viene naturalmente ridotta.
Finché non verrà stabilito un collegamento duraturo, sarà impossibile cambiare i parametri a bordo del lander, quindi gli sforzi attuali sono concentrati su modificare lo stato di Rosetta, e in particolare la sua traiettoria. Tuttavia, a causa di recenti guasti, gli ingegneri stanno trattando l'orbiter con la massima precauzione.
Di recente, Rosetta - che orbitava a più di 200 km di quota e sopra il terminatore - si è calata fino a 165 km di distanza dal nucleo, ma già a questa quota il guasto verificatosi a Marzo sta incominciando a palesarsi. Domani, 27 Giugno,  Rosetta eseguirà una manovra che il giorno 30 la porterà a 160 km di quota per vedere se il problema continuerà a presentarsi.
Rosetta si cala verso Philae, ma non senza problemi Rosetta si cala verso Philae, ma non senza problemi Reviewed by Pietro Capuozzo on 26.6.15 Rating: 5
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