Sorpresa! Scoperto un nuovo Plutone ai confini del sistema solare
Quanti pianeti o pianeti nani si nascondono oltre l'orbita di Plutone? Migliaia, secondo gli scienziati. © NASA/JPL-Caltech |
Se non fosse mai stata fatta una distinzione tra pianeti e pianeti nani, Plutone sarebbe ancora il nono pianeta del sistema solare, e oggi avremmo forse scoperto il decimo pianeta. Gli astronomi hanno annunciato la scoperta di 2012 VP113, un mondo largo 450 chilometri ai confini estremi del sistema solare.
Secondo i dati in mano agli astronomi, 2012 VP113 orbita ben oltre qualunque corpo mai scoperto finora, e ha una dimensione sufficiente a farlo sembrare sferico, come un vero pianeta.
La scoperta di questo corpo ci lascia con più domande che risposte. Cosa differenzia veramente un pianeta da un pianeta nano? Quali sono i confini della Nube di Oort, l'estrema periferia del sistema solare? Quanti corpi si celano in questa buia e gelida regione?
Le immagini che hanno portato alla scoperta di 2012 VP113. © Scott S. Sheppard/Carnegie Institution for Science |
Il corpo si trova, alla sua minima distanza dal Sole, a 80 unità astronomiche, ossia 80 volte la distanza Terra-Sole. È ben oltre la Fascia di Kuiper, che si estende fra le 30 e le 50 UA e che contiene i mondi ghiacciati come Plutone. Uno dei pochi oggetti scoperti oltre questa fascia è Sedna, un oggetto ancora in attesa di essere classificato e che si trova a 76 UA di distanza dal Sole. Sedna fu scoperto nel 2004.
«La scoperta di 2012 VP113 conferma che Sedna non è un oggetto isolato; al contrario, entrambi gli oggetti [il nuovo pianeta nano e Sedna] potrebbero essere membri della fascia interna della Nube di Oort, la cui popolazione potrebbe superare di gran lunga tutte le altre popolazioni dinamicamente stabili nel sistema solare», si legge nell'articolo comparso oggi su Nature.
La Nube di Oort è una colossale e lontanissima fascia, a metà strada tra lo spazio interstellare e il sistema solare. In questa regione, ancora molto misteriosa, si pensa che si possano nascondere un numero incredibile di corpi minori. Secondo le ipotesi più recenti, la Nube di Oort si estende tra le 5 mila e le 10 mila UA: ben più in là addirittura di 2012 VP113.
Ma cosa si trova allora tra le 50 UA della Fascia di Kuiper e le 5000 della Nube di Oort? Secondo i ricercatori, la risposta è una popolazione nascosta di mondi simili a Sedna e 2012 VP113, che può essere vista come la porzione interna della Nube di Oort.
Makemake è uno dei cinque pianeti nani riconosciuti ufficialmente. © ESO/L. Calçada/Nick Risinger (skysurvey.org) |
«Alcuni degli oggetti di questa fascia interna della Nube di Oort potrebbero raggiungere le dimensioni di Marte o perfino della Terra. Anche i più massicci sarebbero comunque troppo lontani per essere rilevati con le attuali tecnologie», spiega Scott Sheppard, uno degli autori dell'articolo e ricercatore presso il Carnegie Institution For Science.
Il mistero, però, non finisce qui – anzi, si infittisce. Come si sono formati corpi come Sedna e 2012 VP113? Con soli due mondi conosciuti, è quasi impossibile dare una risposta. Una delle teorie più interessanti è che il sistema solare ospitasse un altro gigante gassoso, o forse addirittura più di uno, espulso durante la sua formazione. Non si tratta di uno scenario fantascientifico, anzi: si tratta di un fenomeno molto diffuso in tutta la galassia, che porta alla nascita dei cosiddetti pianeti orfani. L'espulsione di un pianeta massiccio avrebbe ovviamente scombussolato tutti gli equilibri gravitazionali, gettando altri corpi oltre la Fascia di Kuiper.
«Questi oggetti, grandi quanto pianeti, potrebbero essere stati espulsi dal sistema solare durante la creazione della Nube di Oort interna», si legge nell'articolo.
Quella dell'espulsione di un gigante gassoso non è l'unica teoria in circolazione. Un'altra prevede che i delicati meccanismi gravitazionali possano essere stati mandati in cortocircuito dal passaggio ravvicinato di un'altra stella, che avrebbe sparpagliato corpi minori in giro per il sistema solare.
La rapida rotazione del pianeta nano Haumea lo porta ad avere una forma allungata. Qui è raffigurato con le sue due lune. © NASA |
Una terza teoria, forse la più improbabile, è che si trattasse di planetesimi extrasolari, gli embrioni di pianeti nati in mezzo alle stelle e poi catturati dal Sole.
Gli attuali modelli indicano che nel buco tra la Fascia di Kuiper e la Nube di Oort – cioè in quella che oggi i ricercatori chiamano la Nube di Oort interna – vi siano almeno 900 oggetti con un diametro superiore ai mille chilometri.
E qui si passa alle ambiguità nelle definizioni di pianeta e pianeta nano. Nella definizione stabilita nel 2006 dall'Unione Astronomica Internazionale, con la quale Plutone ha perso il titolo di pianeta, non si accenna nemmeno alle dimensioni che un corpo deve avere per essere considerato un pianeta a tutti gli effetti. Catalogare gli oggetti più distanti – dei quali si conoscono pochissimi parametri, come appunto le dimensioni – sarebbe molto impegnativo, stando a questa definizione. Bisognerebbe analizzare ulteriori parametri, come il traffico sull'orbita del corpo, che potrebbero rimanere sconosciuti per decenni.
Al momento, sono riconosciuti come pianeti nani solo cinque corpi: Cerere, Plutone, Eris, Makemake e Haumea. Gli ultimi tre sono stati scoperti da Mike Brown, lo stesso uomo che "uccise" Plutone, degradandolo a pianeta nano. Lo studio su 2012 VP113 è stato condotto da uno dei collaboratori di Brown, Chadwick Trujillo del Gemini Observatory, che ha collaborato a tutte e tre le scoperte di Brown.
Lo stesso Brown ha analizzato decine di oggetti oltre l'orbita di Plutone, e a suo avviso almeno altri 41 corpi, 12 dei quali scoperti da lui, dovrebbero ricevere il titolo di pianeta nano.
«Le liste ufficiali stilate dall'UAI o da chiunque altro non riflettono molto la realtà», spiega Brown. «Una domanda più interessante è: quanti corpi rotondi vi sono nel sistema solare che non sono pianeti? Questi sono, per definizione, pianeti nani, a seconda che vengano o non vengano inclusi nella lista ufficiale. Se la categoria dei pianeti nani è importante, allora la realtà è importante, non la lista ufficiale».
Il mistero continua.
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Reviewed by Pietro Capuozzo
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