Orion, l'astronave del futuro, decollerà quest'anno
Il direttore di Cape Canaveral annuncia l'arrivo del primo stadio del Delta IV che lancerà Orion nel suo volo di battesimo. © Ken Kremer- kenkremer.com |
Con il pensionamento degli Space Shuttle, la NASA si è momentaneamente ritirata dai giochi spaziali, almeno per quanto riguarda l'esplorazione umana del cosmo. Alla fine di quest'anno, però, farà un prepotente ritorno, quando la capsula Orion, che in futuro porterà equipaggi di astronauti su Marte e su vari asteroidi, compirà il suo volo di battesimo.
La missione, priva di equipaggio, sarebbe dovuta decollare a bordo di un razzo Delta IV – il più potente lanciatore americano – tra Settembre e Ottobre, ma il costruttore del razzo, la United Launch Alliance, ha preferito spostare il decollo a Dicembre per dare più respiro all'intensa tabella di marcia.
Il modulo di servizio di Orion, anche se non operativo, volerà comunque nella prima missione. © NASA |
La capsula Orion, la navicella spaziale di nuova generazione, è a buon punto nella fase di costruzione, ma entrerà pienamente in funzione solo quando il razzo Space Launch System verrà ultimato alla fine del 2017. Il primo volo con equipaggio è previsto per il 2021. [Leggi: Superata la prima revisione per il prossimo lanciatore della NASA]
Nel test di Dicembre, catalogato come EFT-1, la capsula verrà inserita in orbita a un'altitudine di seimila chilometri – 15 volte più in là dell'altitudine massima dove gli astronauti hanno vissuto negli ultimi 40 anni, cioè dopo i viaggi sulla Luna. Dopo due orbite, la capsula completerà il suo battesimo di fuoco di quattro ore precipitando a 32 mila chilometri orari nell'atmosfera terrestre e poi, appunto, prendendo fuoco a temperature di 2200 gradi.
La missione verificherà il funzionamento di numerosi apparati di bordo, dal sistema di rientro – i cinque paracadute e lo scudo termico – fino alla protezione dei sistemi elettrici contro le radiazioni mortali delle fasce di Van Allen. [Leggi: La nuova capsula della NASA prende vita]
Il lancio, come spiega la NASA, è stato rimandato dalla ULA per dare un po' di respiro agli ingegneri e per consentire il lancio di due satelliti GSSAP il cui scopo di monitoraggio dei detriti in orbita geosincrona è stato desegretato solo di recente.
I vari stadi del razzo sono già stati completati e portati a Cape Canaveral, dove saranno assemblati accanto alla piattaforma di lancio 37. Il primo stadio del Delta IV consiste in tre motori RS-68 della Aerojet Rocketdyne, alimentati da altrettanti serbatoi distinti. Lo stadio superiore è invece spinto da un motore RL10.
Orion, l'astronave del futuro, decollerà quest'anno
Reviewed by Pietro Capuozzo
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26.3.14
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