Una seconda coda per la cometa ISON

Con migliaia di occhi puntati addosso ogni secondo, non si può dire che la cometa ISON non sia la celebrità celeste del momento. A meno di tre settimane dal suo attesissimo incontro ravvicinato con il Sole, il cui destino è ancora imprevedibile, la cometa continua a stupirci e a evitare ogni spiegazione possibile.
Nuove immagini della cometa realizzate nelle ultime ore mostrano quella che potrebbe essere una seconda coda staccarsi dalla chioma di ISON.
© Justin Ng
Negli ultimi mesi, la coda di polvere della cometa è cresciuta a ritmi elevati sotto gli occhi degli scienziati, e la cometa potrebbe ora aver sviluppato una coda ionica.
Le code ioniche sono composte da gas come monossido e diossido di carbonio convogliati in un'unica e sottile coda dal vento solare e caricati elettricamente fino alla fluorescenza dalla radiazione ultravioletta emessa dalla nostra stella. Essendo formati da ioni, particelle dotate di cariche, interagiscono col flusso di particelle cariche emesso dal Sole. Per questo, a ogni variazione del campo magnetico solare dovuta all'irrequietezza della nostra stella la coda ionica si avvolge su se stessa e si deforma. Eventi particolarmente importanti possono addirittura strappare la coda alla cometa, che però, come una lucertola, ne ricresce un'altra nel giro di un paio di giorni.
© Efrain Morales
La cometa sta continuando a scalare gradi di magnitudine, diventando sempre più luminosa, senza però seguire uno schema che permetta di fare previsioni attendibili. La magnitudine della cometa precipiterà attorno al 25 Novembre, e ISON sarà addirittura più luminosa di Venere, ma talmente vicina al Sole che apparirà probabilmente come una protuberanza della nostra stella. [Leggi: Guida: osservare la cometa ISON a Novembre]
ISON sfiorerà la nostra stella il 28 Novembre. Se ci arriverà intatta, se sopravviverà al pericoloso faccia a faccia e se la vedremo riemergere tutta intera dalla superficie del Sole non possiamo prevederlo. [Leggi: Perché non capiamo la cometa ISON]
Due piccoli getti attivi si staccano dal nucleo della cometa (© Cyrielle Opitom, TRAPPIST)
Sappiamo però che, se anche dovesse spaccarsi in mille frammenti, non rappresenterebbe nemmeno un lontano pericolo per il nostro pianeta. [Leggi: Cometa ISON, nessun rischio per il nostro pianeta]
Emmanuel Jehin, un membro del progetto TRAPPIST, che studia esopianeti e corpi minori del sistema solare, ha misurato un forte aumento nella produzione di gas da parte di ISON nelle ultime settimane. Secondo i dati, solo dal 3 Novembre il ritmo di produzione sarebbe già raddoppiato. Jehin e il suo team hanno inoltre dichiarato di aver osservato due getti attivi staccarsi dal nucleo della cometa usando specifici filtri. La produzione di polvere, invece, continua a rimanere invariata e bassa.

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Damian Peach
Una seconda coda per la cometa ISON Una seconda coda per la cometa ISON Reviewed by Pietro Capuozzo on 7.11.13 Rating: 5
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