Pronta a partire la prima sonda indiana verso Marte
La prima sonda indiana a decollare alla volta di Marte lascerà la superficie del nostro pianeta verso la fine del mese. La sonda, chiamata Mars Orbiter Mission, o MOM, è già arrivata allo spazioporto Satish Dhawan nell'isoletta di Sriharikota, dal quale decollerà a bordo di un Polar Satellite Launch Vehicle.
La sonda avrà il compito di fotografare la superficie marziana e mappare la distribuzione del metano, ma lo scopo principale della missione è dimostrare che l'India rientra nella ristretta élite di potenze spaziali in grado di padroneggiare lo spazio interplanetario. Ad oggi, solo l'Unione Sovietica, gli Stati Uniti e l'Europa sono riusciti a raggiungere con successo il Pianeta rosso.
La finestra di lancio della missione si aprirà il 28 Ottobre e si chiuderà il 19 Novembre. La sonda dovrebbe arrivare in orbita attorno a Marte nel Settembre dell'anno prossimo.
L'India potrebbe quindi diventare la quarta nazione (o, meglio, agenzia spaziale) a raggiungere Marte. Altre ci hanno provato in passato, senza riuscirci: è il caso del Giappone e della sfortunata missione Nozumi, persa durante il lungo viaggio verso il nostro vicino planetario. Anche la moderna Russia non ha ancora raggiunto Marte: nel 2011 ci ha provato con Phobos-Grunt, che è rimasta però intrappolata in orbita attorno alla Terra ed è poi ricaduta, portandosi dietro con sé Yinghou-1, che sarebbe dovuto diventare il primo orbiter marziano cinese.
Per l'India è invece il primissimo tentativo di raggiungere il lontano e pericoloso Pianeta rosso. [Leggi: L'India guarda verso nuovi orizzonti e vede Marte]
La sonda è dotata di un equipaggiamento scientifico all'avanguardia, con sensori per esplorare la superficie, la morfologia, la mineralogia e l'atmosfera di Marte. Il tutto è stato costruito e progettato interamente in India.
La sonda, una volta raggiunta l'orbita desiderata, avrà un'aspettativa di vita compresa tra i 6 e i 10 mesi. La struttura e la configurazione di propulsione della sonda sono simili a Chandrayaan 1, la prima sonda indiana a raggiungere con successo la Luna, tra il 2008 e il 2009. Ovviamente, sono state apportate numerose modifiche per raggiungere e sopravvivere in orbita attorno a Marte.
La sonda porterà con sé cinque strumenti principali. Il fotometro Lyman-alpha (LAP) misurerà il rapporto deuterio-idrogeno per chiarire il processo di perdita di acqua dal pianeta. Lo spettrometro termico infrarosso (TIS) fornirà una mappa della composizione e della mineralogia della superficie marziana, sia nel dì che nella notte. Lo strumento MENCA studierà la composizione degli strati superiori dell'atmosfera marziana. La fotocamera a colori MCC fotograferà la topografia della superficie marziana, monitorando gli eventi dinamici e meteorologici, e sarà anche usata per mappare le due lune marziane. Il sensore di metano MSM misurerà l'atmosfera marziana in cerca della molecola di metano, con una distribuzione di almeno alcune parti per miliardo, e mapperà le sue sorgenti di giorno.
La sonda non sarà l'unica a decollare in questa finestra di lancio per Marte. Anche la NASA, come ormai abitudine, lancerà una sonda verso il Pianeta rosso. L'orbiter MAVEN studierà gli strati superiori dell'atmosfera marziana, cercando di ricostruire i meccanismi che hanno portato in passato a una colossale perdita di massa atmosferica. [Leggi: Due nuove sonde pronte a partire per Marte]
«Da ciò che ho capito, [l'India] ha una grande varietà di strumenti scientifici, e alcuni di essi saranno simili a quelli di MAVEN», ha spiegato Bruce Jakosky dell'Università del Colorado a Boulder. «Abbiamo avuto una piccola discussione su una potenziale collaborazione, ma non abbiamo ancora fatto piani dettagliati per coordinarci».
Entrambe le sonde arriveranno su Marte a Settembre dell'anno prossimo, anche se MAVEN decollerà verso la fine di Novembre o addirittura agli inizi di Dicembre.
Il Mars Orbiter Mission «rientra perfettamente nella strategia scientifica di una campagna globale per capire Marte come un sistema, con la geologia, il clima e infine la vita come obiettivi», ha spiegato James Garvin del Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland.
Secondo il punto di vista di Garvin, «Marte richiederà sempre una visuale diversificata», e la missione indiana potrebbe contribuire in questo senso.
«Sono molto soddisfatto dalla missione indiana Mars Orbiter Mission verso Marte e sospetto che il sensore di metano fornirà nuove osservazioni molto interessanti, che potranno essere legate a quelle di Curiosity, dell'orbiter europeo TGO dell'ExoMars 2016, e a quelle dei sistemi terrestri», ha proseguito Garvin.
«Marte sta spettando, e non possiamo deluderlo!»
© immagini
Indian Space Research Organisation
Per l'India è invece il primissimo tentativo di raggiungere il lontano e pericoloso Pianeta rosso. [Leggi: L'India guarda verso nuovi orizzonti e vede Marte]
La sonda è dotata di un equipaggiamento scientifico all'avanguardia, con sensori per esplorare la superficie, la morfologia, la mineralogia e l'atmosfera di Marte. Il tutto è stato costruito e progettato interamente in India.
La sonda, una volta raggiunta l'orbita desiderata, avrà un'aspettativa di vita compresa tra i 6 e i 10 mesi. La struttura e la configurazione di propulsione della sonda sono simili a Chandrayaan 1, la prima sonda indiana a raggiungere con successo la Luna, tra il 2008 e il 2009. Ovviamente, sono state apportate numerose modifiche per raggiungere e sopravvivere in orbita attorno a Marte.
La sonda porterà con sé cinque strumenti principali. Il fotometro Lyman-alpha (LAP) misurerà il rapporto deuterio-idrogeno per chiarire il processo di perdita di acqua dal pianeta. Lo spettrometro termico infrarosso (TIS) fornirà una mappa della composizione e della mineralogia della superficie marziana, sia nel dì che nella notte. Lo strumento MENCA studierà la composizione degli strati superiori dell'atmosfera marziana. La fotocamera a colori MCC fotograferà la topografia della superficie marziana, monitorando gli eventi dinamici e meteorologici, e sarà anche usata per mappare le due lune marziane. Il sensore di metano MSM misurerà l'atmosfera marziana in cerca della molecola di metano, con una distribuzione di almeno alcune parti per miliardo, e mapperà le sue sorgenti di giorno.
La sonda non sarà l'unica a decollare in questa finestra di lancio per Marte. Anche la NASA, come ormai abitudine, lancerà una sonda verso il Pianeta rosso. L'orbiter MAVEN studierà gli strati superiori dell'atmosfera marziana, cercando di ricostruire i meccanismi che hanno portato in passato a una colossale perdita di massa atmosferica. [Leggi: Due nuove sonde pronte a partire per Marte]
«Da ciò che ho capito, [l'India] ha una grande varietà di strumenti scientifici, e alcuni di essi saranno simili a quelli di MAVEN», ha spiegato Bruce Jakosky dell'Università del Colorado a Boulder. «Abbiamo avuto una piccola discussione su una potenziale collaborazione, ma non abbiamo ancora fatto piani dettagliati per coordinarci».
Entrambe le sonde arriveranno su Marte a Settembre dell'anno prossimo, anche se MAVEN decollerà verso la fine di Novembre o addirittura agli inizi di Dicembre.
Il Mars Orbiter Mission «rientra perfettamente nella strategia scientifica di una campagna globale per capire Marte come un sistema, con la geologia, il clima e infine la vita come obiettivi», ha spiegato James Garvin del Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland.
Secondo il punto di vista di Garvin, «Marte richiederà sempre una visuale diversificata», e la missione indiana potrebbe contribuire in questo senso.
«Sono molto soddisfatto dalla missione indiana Mars Orbiter Mission verso Marte e sospetto che il sensore di metano fornirà nuove osservazioni molto interessanti, che potranno essere legate a quelle di Curiosity, dell'orbiter europeo TGO dell'ExoMars 2016, e a quelle dei sistemi terrestri», ha proseguito Garvin.
«Marte sta spettando, e non possiamo deluderlo!»
© immagini
Indian Space Research Organisation
Pronta a partire la prima sonda indiana verso Marte
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
16.10.13
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