La cometa che per 30 anni fece crede di essere un asteroide

Per oltre trent'anni, il terzo più grande asteroide near-Earth ha vagato per il sistema solare sotto gli occhi attenti degli scienziati, tenendosi per sé un segreto: 3552 Don Quixote, infatti, non è un asteroide, ma una cometa.

La scoperta è arrivata da alcune analisi effettuate da un team di ricercatori della Northern Arizona University sulle osservazioni del telescopio spaziale Spitzer. Con duro lavoro e un po' di fortuna, i ricercatori hanno osservato sull'asteroide attività tipiche delle comete che erano passate inosservate per tre decenni.

«La sua orbita assomigliava a quella di una cometa, quindi si è iniziato a ipotizzare che potesse essere una cometa che si era sbarazzata di tutti i suoi depositi di ghiaccio», spiega Michael Mommert della NAU e, al tempo della ricerca, studente presso il German Aerospace Center a Berlino.

Ma ciò che il team di Mommert osservò fu sorprendente: Don Quixote non era nemmeno una cometa morta – era una cometa viva. Don Quixote, infatti, aveva ancora anidride carbonica e acqua in abbondanza per costruirsi una spettacolare coda. Era «bagnato fradicio», come spiega David Trilling della NAU. A bordo dell'asteroide vi sarebbero 100 miliardi di tonnellate di acqua.

Tutto iniziò nel 2009, quando Mommert e Trilling notarono che l'asteroide era molto più luminoso di quanto si aspettassero in alcune osservazioni di Spitzer. «Le immagini non erano sufficientemente chiare, quindi le abbiamo messe da parte», ha spiegato Trilling.

Molto di più tardi, Mommert chiese un'immagine più ravvicinata, e alcuni colleghi all'Harvard-Smithsonian Center For Astrophysics scoprirono qualcosa di inaspettato confrontando varie immagini infrarosse dell'oggetto, ossia un qualcosa dove qualcosa non ci doveva essere. Come spiega Mommert, si trattava di una chioma e di una debole coda.

Secondo Mommert, questo studio indica che l'anidride carbonica e l'acqua ghiacciata potrebbero essere presenti anche su altri oggetti near-Earth.

© immagini

NASA/JPL-Caltech/DLR/NAU