Il telescopio Kepler potrebbe farcela: iniziano nuovi test

Il telescopio Kepler, il cacciatore di pianeti extrasolari della NASA, non sta più raccogliendo dati scientifici da qualche mese, in seguito a un problema a una ruota di reazione. Il team sta continuando a lavorare per cercare di aggiustare il problema, e secondo un recente comunicato stampa ha appena raggiunto un importante traguardo nella completa guarigione del telescopio.
Kepler ha bisogno di almeno tre delle quattro ruote di reazione per riuscire a rimanere stabile e osservare con precisione una determinata stella. Il telescopio aveva già perso la ruota di reazione numero 2 più di un anno fa e, dopo alcuni problemi riscontrati già a Gennaio, a Maggio di quest'anno ha perso la sua seconda ruota di reazione, la numero 4.

La ruota di reazione numero 4 ha ruotato in entrambe le direzioni in seguito a dei comandi inseriti dal team. Lo stesso era accaduto per la seconda ruota di reazione, ma i livelli di frizione di entrambe le ruote sembrano sempre molto alti. Se questi livelli dovessero però rimanere costanti, il sistema di controllo della sonda potrebbe riuscire a correggerli. Se i livelli dovessero però variare, le ruote saranno probabilmente inutilizzabili.
Avendo dimostrato che entrambe le ruote si muovo ancora e avendo misurato i loro livelli di frizione, il team ha portato a termine il test funzionale. Il prossimo passo sarà quello di verificare se le ruote possono controllare correttamente la direzione della sonda.
Il team sta preparando nuovi test per la ruota numero 2, e ha invece praticamente abbandonato la numero 4 a causa dei livelli di frizione troppo elevati.
«I livelli di frizione della ruota di reazione numero 4, la ruota che si è bloccata a Maggio, sono più alti e non sono al momento programmati ulteriori test», si legge in un comunicato stampa della NASA.
La ruota numero 2 verrà invece sottoposta ai test di puntamento che verificheranno se la ruota è in grado di controllare lo stato del telescopio. Il test verrà condotto in tre fasi.
La prima fase verificherà se il telescopio è in grado di rimanere stabile usando un sistema di puntamento piuttosto grezzo con le ruote numero 1, 2 e 3. Questo controllo meno rigido viene usato durante le normali operazioni, ma non garantisce la precisione necessaria a osservare il transito di un pianeta di fronte a un'altra stella. L'accuratezza del sistema verrà misurata dagli indicatori di posizionamento delle stelle.
Il puntamento del telescopio viene solitamente controllato in un arcosecondo, e se l'errore supera un quarto di grado viene subito dichiarato. È come se posizionassimo Kepler a San Francisco e dovessimo guardare lo schermo di un cinema al Central Park di New York: se l'occhio del telescopio esce dai bordi dello schermo, viene subito dichiarato l'errore.
La prima fase verificherà se il telescopio riesce a restare operativo usando le ruote 1, 2 e 3 e non entra in modalità provvisoria – una modalità di sicurezza che viene attivata automaticamente quando vengono registrati valori anomali, come quelli di frizione.
La seconda fase richiederà una precisione leggermente maggiore: il telescopio dovrà girarsi verso le antenne del Deep Space Network e trasmettere i dati a bordo. Ciò richiede un controllo più rigido del telescopio, ma livelli di precisione minori di quelli necessari a raccogliere dati.
La terza e ultima fase richiederà una precisione incredibile. Il team cercherà di raccogliere dati scientifici usando le tre ruote di reazione. Per fare ciò, ci vorrà un controllo di qualche milliarcosecondo – come osservare da San Francisco un pallone da calcio al Central Park di New York.
Il team ha intenzione di iniziare i test l'8 Agosto. Se i test avranno successo, continueranno nella settimana successiva. Un paio di settimane dopo, il team valuterà se il telescopio potrà tornare alle sue normali operazioni.

© immagine
NASA Ames/Ball Aerospace
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