Preparatevi a sorridere: Cassini fotograferà il nostro pianeta tra gli anelli di Saturno (come nel 2006)


La sonda Cassini ha realizzato nel Settembre del 2006 questa fotografia mozzafiato di un'eclissi di Saturno. Il disco del Sole, completamente nascosto, crea un'aureola luminosa attorno al pianeta. Quest'immagine sarebbe già mozzafiato di per sé, ma c'è un dettaglio che molto probabilmente vi è sfuggito che la rende ancor più incredibile: se guardiamo poco più a sinistra di Saturno, infatti, notiamo un piccolo puntino luminoso tra un anello e l'altro. Quel «piccolo puntino luminoso» è in realtà la nostra casa, il pianeta Terra. Fra qualche settimana Cassini realizzerà il sequel di questa fotografia, quindi, cittadini terrestri, preparatevi a sorridere e salutare.
Di quel piccolo puntino luminoso si potrebbe discutere per giorni: di quanto siamo piccoli anche solo nel nostro sistema solare visti da così lontano, ma anche di quanto sia impressionante che, come specie, abbiamo trovato una strada per arrivarci, così lontano.

Cassini scatterà in realtà varie immagini che saranno poi fuse dagli scienziati in un unico panorama. Ci vorranno 15 minuti per realizzare una singola immagine, e quindi quasi tre ore per realizzare l'intero panorama. La porzione con il nostro pianeta sarà scattata tra le 23:27 e e le 23:42 del 19 Luglio, ora italiana.
«Fin da quando abbiamo individuato la Terra tra gli anelli di Saturno nel Settembre 2006 in un mosaico che è diventato una delle immagini più popolari di Cassini, ho sempre voluto rifarlo da capo, solamente in modo migliore», spiega Carolyn Porco del team di Cassini. «E questa volta, ho voluto far diventare l'evento un'opportunità per tutti in giro per il mondo di assaggiare alla stessa ora l'unicità del nostro meraviglioso pianeta blu di oceani e la preziosità della vita su di esso».
«Sarà un giorno da celebrare per tutto il mondo», ha aggiunto.
Di tutte le immagini del nostro pianeta mai realizzate, sarà la prima volta che l'intera umanità sarà avvertita in anticipo.
«Anche se la Terra sarà grande poco più di un pixel dal punto di vista di Cassini a 1,44 miliardi di chilometri di distanza, il team di Cassini non vede l'ora di dare al mondo un'opportunità di vedere come si vede la Terra da Saturno», ha aggiunto Linda Spilker. «Con questo avviso in anticipo, speriamo che vi unirete a noi nel salutare Saturno dalla Terra, così da poter commemorare questa speciale opportunità».
Saturno non sarà facile da vedere dall'Italia, in quanto tramonterà sull'orizzonte attorno alla mezzanotte, ossia subito dopo che Cassini avrà fotografato il nostro pianeta. Avrete quindi bisogno di un orizzonte molto pulito per poter salutare veramente la sonda americana.
Carolyn Porco faceva anche parte del team che ha realizzato il celebre ritratto «Pale Blu Dot», scattato da Voyager 1 nel 1990 da oltre l'orbita di Nettuno.
Approfittiamo quindi di questa coincidenza per tornare sulle questioni filosofiche del nostro posto nell'universo. E quale modo migliore di farlo, se non ricordando le parole dette dal grande Carl Sagan proprio in quell'occasione?
«Da questo distante punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi, è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi. Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L'insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e raccoglitore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni "superstar", ogni "comandante supremo", ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.

Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare i signori momentanei di una frazione di un puntino. Pensate alle crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo, quanto frequenti le incomprensioni, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio. Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l'illusione che abbiamo una qualche posizione privilegiata nell'Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granellino solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c'è alcuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.
La Terra è l'unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c'è altro posto, per lo meno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Colonizzare, non ancora.
Che vi piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l'astronomia è un'esperienza di umiltà e che forma il carattere. Non c'è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo. Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l'uno dell'altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu, l'unica casa che abbiamo mai conosciuto».
– Carl Sagan, 1934-1996

© immagini
CICLOPS/NASA/JPL-Caltech/SSI
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