Inizia la corsa all'acqua, sulla Luna e oltre
Dopo la corsa alla Luna combattuta tra gli Stati Uniti e la Russia e che ha portato ai primi allunaggi della storia, il nostro unico satellite naturale sta diventando protagonista di un'altra corsa – una corsa all'acqua. Molte compagnie spaziali si sono offerte di dare una mano al programma spaziale statunitense, progettando e sviluppando esploratori robotici che saranno lanciati verso la Luna nel giro di pochi anni, alla ricerca dell'acqua ghiacciata che molto probabilmente si trova ai Poli della Luna.
«E' come la corsa all'oro che ha causato l'insediamento della California» ha commentato Phil Metzger, fisico a capo del Granular Mechanics and Regolith Operation Lab. «Ma questa è una corsa all'acqua».
Astrobotic Technology è una piccola compagnia con centro operativo a Pittsburgh. Ad Aprile, ha firmato un contratto con il quale si impegna a sviluppare tecnologie poco costose ma innovative di cui la NASA potrebbe servirsi in futuro per raccogliere ed analizzare risorse su altri corpi celesti – l'acqua, nel caso della Luna.
La compagnia ha già iniziato a lavorare su un rover che l'agenzia privata SpaceX potrebbe lanciare a bordo di un razzo vettore Falcon 9 nell'Ottobre 2015. Il rover dell'Astrobotic Technology sta lottando con molte altre proposte di altre compagnie private per vincere i 30 milioni di dollari del Google Lunar Lander X-Prize, un concorso promosso dal famosissimo motore di ricerca.
Il presidente dell'Astrobotic Technology, John Thornton, ha già le idee chiare: «il nostro obiettivo è di atterrare sulla superficie della Luna nell'Ottobre 2015 e trovare acqua».
La scoperta definitiva di depositi d'acqua ghiacciata sulla Luna ma anche sugli asteroidi e sui satelliti marziani sarebbe un vero colpo di fortuna per gli scienziati, in quanto potrebbe sconvolgere completamente i nostri progetti di insediamento umano su altri mondi. L'acqua infatti, ha moltissimi usi, dalla trasformazione in aria respirabile a quella in combustibile per i propulsori, oltre ad essere bevuta.
«Usare queste risorse è la chiave per rendere il turismo e l'insediamento spaziali accessibili e sostenibili economicamente – stiamo imparando a vivere su altre superfici planetarie» ha commentato Rob Mueller del Surface Systems Office presso il Kennedy Space Center.
«E' una risorsa molto interessante quando incominci a pensare a come si può esplorare oltre la Terra e usare le risorse che sono già presenti nel nostro sistema solare» ha commentato Thornton. «Questo è il primo passo nello sfruttare le risorse del sistema solare per l'esplorazione e per una prolungata presenza umana oltre la Terra».
L'utilizzo di risorse già presenti nei luoghi da esplorare permetterebbe colossali tagli dei costi delle missioni, oltre che una diminuzione dei possibili rischi che possono minacciare i primi esploratori umani.
«Alcune ricerche hanno mostrato che si può ridurre la massa di una missione verso Marte tra le tre e le cinque volte se prendi il carburante direttamente dall'ambiente spaziale invece di lanciarlo dalla Terra» continua Metzger.
Il potenziale e la veridicità di queste parole, secondo Thornton, sono confermate dall'impressionante numero di agenzie spaziali che stanno partecipando a questa "seconda edizione della corsa all'oro – versione spaziale".
«Se stessimo lavorando a qualcosa di così grande e nessun altro stesse cercando di farlo, allora potrebbe non essere così grande» ha commentato Thornton.
Nonostante nessuno degli astronauti che hanno passeggiato sulla superficie lunare tra il 1969 e il 1972 abbiano notato segni dell'acqua – e nemmeno le rocce che hanno portato indietro – i dati raccolti da varie sonde negli ultimi 15 anni hanno mostrato molti indizi che sembrerebbero condurre ad un'unica risposta: non solo l'acqua ghiacciata esiste realmente sulla Luna, ma ne esiste in grande quantità.
«Niente di tutto ciò è ancora stato provato sulla superficie lunare» continua Metzger. «Abbiamo veramente bisogno di portare dei veicoli sulla superficie della Luna con il compito di caratterizzare quei depositi, ad esempio come variano in dimensioni e in profondità».
Se vi è realmente acqua sulla Luna, i casi in cui essa potrebbe presentarsi sono tre. Potrebbe esistere sotto forma della neve granulosa che si osserva nei versanti delle montagne o potrebbe essere solida come un cubetto di ghiaccio, o ancora gocce d'acqua potrebbero essersi incastrate tra granuli di roccia ed essersi ghiacciate, formando rocce molto dure come il granito. Gli scienziati non si sorprenderebbero di osservare tutti e tre i casi.
«La nostra supposizione migliore è il ghiaccio» ha commentato Thornton. «Probabilmente piccoli pezzi di ghiacci mischiati con la regolite».
Ma inviare un rover sulla superficie marziana non è così facile come potrebbe sembrare. Innanzitutto, compare subito un problema di budget: anche i progetti meno ambiziosi e innovativi sono ai limiti di ciò che le compagnie private possono spendere oggigiorno. Il rover dev'essere leggero per un decollo meno costoso, ma allo stesso tempo abbastanza massiccio da rimanere a terra mentre scava nella superficie lunare, senza volare via nella bassa gravità. Inoltre, ha bisogno di un sistema elettrico costantemente attivo, che lo tenga caldo in aree perennemente ombrose.
Metzger, che sta tenendo d'occhio i lavori presso l'Astrobotics Technology, ha affermato che «stanno facendo un eccellente lavoro, e la macchina escavatrice si sta evolvendo correttamente».
Il rover, una volta completato, sarà messo alla prova presso il sito della competizione Lunabotics Mining del Kennedy Space Center, dove è simulata la superficie lunare.
«Quando vai sulla Luna, devi riuscire a fidarti che il tuo veicolo sarà in grado di farsi un giretto e scavare nel suolo» ha commentato Thornton.
Thornton ha però dichiarato che prima vuole iniziare a mappare dove i depositi d'acqua più vasti potrebbero nascondersi, e solo successivamente iniziare a estrarre veramente campioni dalla superficie lunare. Ha inoltre affermato che per ora non ci sono progetti che includono voli di ritorno.
«La bellezza di inviare un robot è che non ha bisogno di un biglietto di ritorno» ha commentato Thornton. «Una volta che sai dov'è l'acqua e in che stato è, puoi sviluppare sistemi in grado di produrla in quantità utilizzabili. L'acqua è una risorsa di vitale importanza».
Ci sono molte domande ancora senza risposta da porsi prima che gli astronauti possano dipendere totalmente da risorse extraterrestri, ma secondi gli scienziati queste risposte sono alla nostra portata.
Come afferma Thornton, «questo è il motivo per cui ci andiamo, ovvero perché non sappiamo la risposta».
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Inizia la corsa all'acqua, sulla Luna e oltre
Reviewed by Pietro Capuozzo
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17.11.12
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