La sonda MAVEN riceve il suo primo pezzo

La Lockheed Martin ha ricevuto uno degli strumenti che andranno a bordo della sonda americana MAVEN, che fra un anno decollerà alla volta di Marte. Si tratta di uno strumento per telerivelamento che esplorerà le lunghezze d'onda dell'ultravioletto, cercando di capire come il Pianeta rosso abbia perso, nel lontano passato, la sua atmosfera.
Lo strumento è formato da uno spettrometro ultravioletto, l'IUVS, e l'unità di elaborazione dei dati, l'RSDPU. Lo strumento è stato concepito e costruito dal Laboratorio per la Fisica dello Spazio e dell'Atmosfera all'Università del Colorado.

«Il team ha costruito un sistema che rispetta i requisiti tecnici e l'ha consegnato in orario e stando dentro al budget» ha commentato David Mitchell, project manager della missione presso il centro spaziale Goddard. «Non vediamo l'ora di integrare lo strumento nella sonda e di vedere i risultati scientifici che ci darà».
L'IUVS raccoglierà la luce e la dividerà in uno spettro che poi fotograferà usando dei speciali rilevatori d'immagine. Mentre IUVS rappresenta gli occhi dello strumento, RSDPU è il cervello: il suo scopo infatti è quello di consentire le comunicazioni con la sonda e di inviare i comandi allo spettrometro.
«Lo strumento usa la tecnica del telerilevamento, ossia può studiare il pianeta e la sua atmosfera da una certa distanza attraverso la luce che emette» ha commentato Nick Schneider.
Lo strumento verrà acceso 21 giorni dopo il lancio per eseguire i primi test. Durante la fase di crociera, sarà acceso altre due volte, per effettuare altri test e per eseguire i processi di calibrazione.
«Con la consegna di questo strumento, stiamo passando dall'assemblaggio della struttura fondamentale della sonda a montare tutti gli strumenti scientifici sulla sonda» ha commentato Bruce Jakosky, principal investigator della missione. «È un passo in avanti molto importante in vista del lancio e dell'inizio della fase scientifica».
MAVEN è la prima missione a concentrarsi esclusivamente sulla parte superiore dell'atmosfera marziana. Indagherà sui meccanismi che la regolano e permetterà agli scienziati di intuire come il clima marziano si sia evoluto nel corso del tempo, portando al pianeta arido e secco che osserviamo oggi.
La sonda MAVEN disporrà di altri due set di strumenti. Il primo, sviluppato dall'Università della California in collaborazione con quella del Colorado e del centro spaziale Goddard, è composto da sei strumenti che studieranno l'influenza del vento solare e studieranno la ionosfera di Marte. Il centro spaziale Goddard fornirà il secondo set di strumenti, composto da due spettrometri di massa che analizzeranno la composizione degli isotopi degli ioni neutri.
«Le tre pietre miliari più importanti nella vita di un costruttore di strumenti sono il giorno in cui vieni selezionato per partecipare a una missione, il giorno in cui consegni lo strumento e il giorno in cui esso raggiunge la sua destinazione e inizia a inviare dati» spiega Mark Lankton dell'Università del Colorado. «Il nostro team è molto contento di aver raggiunto la seconda pietra miliare, e non vediamo l'ora di raggiungere la terza».

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Aref Nammari/CU/LASP 
La sonda MAVEN riceve il suo primo pezzo La sonda MAVEN riceve il suo primo pezzo Reviewed by Pietro Capuozzo on 18.11.12 Rating: 5
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