Un pianeta ricoperto da diamanti (anche liquidi)

55 Cancri e è un esopianeta grande il doppio della Terra e otto volte più massiccio, e pochi mesi fa era divenuto il primo esopianeta ad essere osservato in modo diretto dal telescopio spaziale Spitzer, che opera nell'infrarosso. Ora, una nuova ricerca su 55 Cancri rivela un fatto ancor più interessante: il pianeta potrebbe essere coperto da diamanti.

Alcuni scienziati della Yale University hanno creato un modello computerizzato del sistema, inserendo i dati sulle dimensioni, la massa e la velocità orbitale di 55 Cancri e, assieme alla composizione chimica della stella madre, localizzata a 40 anni luce da noi nella costellazione del Cancro.

Il risultato? Il pianeta è composto principalmente da carbonio (ossia grafite, diamanti eccetera), ferro, carburo di silicio, e forse anche da alcuni silicati. I ricercatori ipotizzano che almeno un terzo della massa del pianeta – ossia 3 masse terrestri – sia composto da diamanti.

«E' la prima volta che troviamo un pianeta roccioso con una chimica nettamente diversa da quella terrestre» ha commentato Nikku Madhusudhan della Yale University. «La superficie di questo pianeta è probabilmente composta da grafite e diamanti invece di acqua e granito».

Come apparirebbe la superficie di questo pianeta ad un ipotetico abitante? «Ci sarebbe, grosso modo, un sottile strato composto sia da grafite che da diamanti, ma sotto ci dovrebbe essere uno strato grande come un terzo del raggio composto quasi esclusivamente da diamante» continua Madhusudhan. «Questi diamanti sarebbero simili a quelli terrestri, solamente molto, molto più puri. Ma a profondità maggiori, questi diamanti potrebbero anche essere allo stato liquido».

«L'interno della Terra è composto da molto ossigeno, ma da pochissimo carbonio – meno di una parte su mille della sua massa» ha commentato Kanani Lee, sempre della Yale University.

Precedentemente, gli scienziati pensavano che sul pianeta poteva esserci acqua  – vapore acqueo, s'intende, date le temperature superficiali di circa 2200 gradi centigradi. Ma l'errore che gli scienziati commettevano era dare per certo che il pianeta avesse una chimica simile alla nostra. Questa ricerca ci ha insegnato che non bisogna mai dare nulla per scontato – anche il fatto che su altri pianeti i diamanti valgano come sul nostro.