Curiosity analizza nuove rocce marziane
Il rover americano Curiosity sta ancora esplorando il bacino sabbioso Rocknest e i suoi dintorni sul Pianeta rosso. Mentre il laboratorio interno CheMin sta continuando ad analizzare i campioni raccolti pochi giorni fa, gli altri strumenti a bordo del rover stanno svolgendo delle interessanti indagini.
Lo strumento ChemCam ha perforato con il suo raggio laser una roccia 600 volte consecutivamente, raggiungendo il traguardo di 10 mila "buchi" creati su Marte. Successivamente, il doppio strumento (fotocamera più raggio laser) ha rivolto il suo occhio robotico in direzione di una roccia particolare, costituita da una parte chiara sormontata da una piccola struttura scura ad archi lunga qualche centimetro e chiamata Stonehenge. I risultati, non ancora pubblicati dalla NASA, hanno confermato la diversa composizione mineralogica delle due parti.
La fotocamera MAHLI ha invece ritratto alcuni affioramenti rocciosi particolarmente interessanti che potrebbero essere la prossima tappa del rover nel suo lungo cammino verso la "Terra Promessa".
Durante l'81esimo Sol di missione, il 28 ottobre qui sulla Terra, il laboratorio interno Sample Analysis At Mars (SAM) ha preso una boccata d'aria marziana, analizzandone la composizione. Come sempre ormai, la NASA non ha ancora rilasciato nessun dato scientifico.
Per la terza volta, il rover ha preso un morso della superficie marziana e l'ha scosso violentemente per pulire le pareti interne del contenitore destinato a raccogliere i campioni in attesa di essere analizzati. Anche gli altri strumenti continuano a monitorare le condizioni ambientali, che finora si sono rivelate stabili e costanti. L'ultimo aggiornamento risale all'82esimo Sol, il 29 ottobre.
Lo strumento ChemCam ha perforato con il suo raggio laser una roccia 600 volte consecutivamente, raggiungendo il traguardo di 10 mila "buchi" creati su Marte. Successivamente, il doppio strumento (fotocamera più raggio laser) ha rivolto il suo occhio robotico in direzione di una roccia particolare, costituita da una parte chiara sormontata da una piccola struttura scura ad archi lunga qualche centimetro e chiamata Stonehenge. I risultati, non ancora pubblicati dalla NASA, hanno confermato la diversa composizione mineralogica delle due parti.
La fotocamera MAHLI ha invece ritratto alcuni affioramenti rocciosi particolarmente interessanti che potrebbero essere la prossima tappa del rover nel suo lungo cammino verso la "Terra Promessa".
Durante l'81esimo Sol di missione, il 28 ottobre qui sulla Terra, il laboratorio interno Sample Analysis At Mars (SAM) ha preso una boccata d'aria marziana, analizzandone la composizione. Come sempre ormai, la NASA non ha ancora rilasciato nessun dato scientifico.
Per la terza volta, il rover ha preso un morso della superficie marziana e l'ha scosso violentemente per pulire le pareti interne del contenitore destinato a raccogliere i campioni in attesa di essere analizzati. Anche gli altri strumenti continuano a monitorare le condizioni ambientali, che finora si sono rivelate stabili e costanti. L'ultimo aggiornamento risale all'82esimo Sol, il 29 ottobre.
Curiosity analizza nuove rocce marziane
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
30.10.12
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