Il più grande radiotelescopio sarà costruito in Sud Africa e in Australia

Rappresentazione artistica dei dischi che compongono lo SKA (© SPDO/TDP/DRAO/Swinburne Astronomy Productions)
Lo Square Kilometer Array Telescope (SKA) – il più grande e "affidabile" radiotelescopio terrestre – sorgerà in due località diverse, una in Australia e l'altra in Sud Africa. Entrambi i siti hanno gareggiato per l'assegnazione del contratto di 2 miliardi di dollari statunitensi per lo SKA, e alla fine la sfida si è conclusa in parità.
«Abbiamo decido di affidarci a due siti» ha commentato il board chairman del progetto, John Womersley. «Questa nostra posizione è stata raggiunta dopo una profonda riflessione sull'informazione raccolta durante le lunghe investigazioni effettuate in entrambi i siti-candidati». Alla fine, infatti, la maggioranza dei membri dello SKA ha votato per il modello che si affida a entrambi i siti.
La SKA Site Advisory Committee ha analizzato vantaggi e svantaggi di ciascun sito, concludendo che, a livello di preparazione, il sito sudafricano supera leggermente quello australiano, e quindi la maggior parte dei dischi dello SKA saranno costruiti in Sud Africa. Questi dischi faranno compagnia ai 7 che compongono l'interferometro sperimentale MeerKAT, dove presto ne saranno aggiunti altri 190. All'Australian Square Kilometre Array Pathfinder (ASKAP) saranno invece installati 60 nuovi dischi assieme a un folto di gruppo di antenne a dipolo poste in un'unica direzione. Ciò garantirà al sito australiano la possibilità di completare ricerche su tutto il cielo, mentre il sito sudafricano si concentrerà su una piccola porzione di cielo – un po' come fa la missione americana Kepler, anche se si tratta di una sonda e non di un osservatorio terrestre come nel caso di SKA.
Dopo questa prima fase, saranno costruiti altri dischi a frequenze intermedie (Fase II) nel sito sudafricano, mentre in Australia ne saranno installati alcuni a bassa frequenza. Questi dischi, assieme a quelli ad alta frequenza, garantiranno allo SKA una copertura continua delle frequenze dai 70 MHz ai 10 GHz. In questo modo, i dischi dei diversi siti si "fonderanno" in un unico disco dalle dimensioni di circa un kilometro quadrato, come dice il nome stesso.
La fase I inizierà nel 2019, mentre nel 2020 verrà raccolta la prima luce proveniente dallo spazio. Nel 2024 avrò invece inizio la fase II.
«Ci sono alcune possibilità che scopriremo nuovi tipi di oggetti astronomici» ha commentato il direttore dello SKA Brian Boyle. «La storia ci ha insegnato che ogni volta che analizziamo una nuova lunghezza d'onda astronomica, scopriamo nuovi oggetti».
Alle basse frequenze, lo SKA cercherà l'idrogeno sottoposto ai fenomeni di spostamento verso il rosso – redshift, in inglese – analizzando quindi i primi attimi di vita dell'Universo. Alle frequenze più alte, lo SKA sarà in grado di osservare oggetti come le pulsar o anche molecole pre-biotiche disperse nello spazio, assieme a eventi effimeri come le supernove e le esplosioni di raggi gamma.
«L'ubicazione dei dischi ci garantirà un angolo di visuale estremamente largo, tra i 30 e i 100 gradi quadrati (un'unità di misura che non fa parte del SI)» ha continuato Boyle.
L'unico problema di questa doppia ubicazione è la coordinazione tra i due siti: il cielo sudafricano in un determinato momento è infatti diverso da quello australiano, dato che si trovano a longitudini differenti.
L'unica cosa che ci resta da fare è sperare che questa gigante missione non ci deluda.
Il più grande radiotelescopio sarà costruito in Sud Africa e in Australia Il più grande radiotelescopio sarà costruito in Sud Africa e in Australia Reviewed by Pietro Capuozzo on 25.5.12 Rating: 5
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