Phobos–Grunt si schianterà nell'Oceano Atlantico stanotte
Siamo ormai giunti all'ultimo capitolo dell'odissea della sonda russa Phobos–Grunt, che – secondo i tecnici di missione – cadrà accanto alle isole Falkland proprio stanotte. L'orario preciso non è ancora stato determinato: secondo l'ente spaziale russo, la Roscosmos, l'impatto avverrà alle 19.30 ora italiana con un margine d'errore di 3 ore, mentre, secondo l'Aerospace Corporation, la sonda si schianterà nell'oceano alle 23.26, con un margine d'errore pari a ben 9 ore. La sonda, durante la lunga discesa che la porterà ad abbattersi nell'Atlantico Meridionale, sorvolerà anche l'Italia alle sette di stasera. I tecnici temono che alcuni detriti della sonda possano cadere in Madagascar e nella costa orientale dell'Africa.
Ecco un breve riassunto delle 'puntate' precedenti: agli inizi di novembre, la Russia aveva dichiarato di voler tornare, dopo 15 anni, alla conquista di Marte. Per farlo, però, le serviva una sonda: ecco che entra in gioco Phobos–Grunt, destinata – almeno nei progetti – a raccogliere campioni sulla superficie di Phobos, satellite naturale marziano, e inviarli alla Terra nell'estate del 2014. Purtroppo, niente di tutto ciò è accaduto: poco dopo il lancio, iniziò a circolare su Internet la notizia che la sonda aveva avuto un guasto. Dopo arrivò l'annuncio ufficiale: la sonda si era incastrata nell'orbita terrestre e avrebbe presto detto addio a Marte. Nonostante le comunicazioni furono parzialmente ristabilite e si progettò un'eventuale missione verso la Luna da parte di Phobos–Grunt, la sonda fu praticamente abbandonata, e ora si appresta a schiantarsi sulla Terra.
Ecco un breve riassunto delle 'puntate' precedenti: agli inizi di novembre, la Russia aveva dichiarato di voler tornare, dopo 15 anni, alla conquista di Marte. Per farlo, però, le serviva una sonda: ecco che entra in gioco Phobos–Grunt, destinata – almeno nei progetti – a raccogliere campioni sulla superficie di Phobos, satellite naturale marziano, e inviarli alla Terra nell'estate del 2014. Purtroppo, niente di tutto ciò è accaduto: poco dopo il lancio, iniziò a circolare su Internet la notizia che la sonda aveva avuto un guasto. Dopo arrivò l'annuncio ufficiale: la sonda si era incastrata nell'orbita terrestre e avrebbe presto detto addio a Marte. Nonostante le comunicazioni furono parzialmente ristabilite e si progettò un'eventuale missione verso la Luna da parte di Phobos–Grunt, la sonda fu praticamente abbandonata, e ora si appresta a schiantarsi sulla Terra.
Per fortuna, le 13 tonnellate che compongono la sonda non si schianteranno tutte contro la Terra: a causa dell'attrito provocato dal contatto con l'atmosfera, la sonda incomincerà a bruciare e parti di essa si disintegreranno. Questo fenomeno causa le cosiddette 'stelle cadenti' ed è molto pericoloso per le sonde che atterrano su altri corpi celesti. Proprio per questo, gli scienziati hanno ideato gli scudi termici, che proteggono le sonde durante l'entrata nell'atmosfera. Questi scudi sono stati usati anche dagli Space Shuttle.
Non tutti i componenti della sonda si disintegreranno: alcuni pezzi, che potranno raggiungere pesi di addirittura 200 chili, impatteranno con la Terra in diverse ubicazioni. Ma i problemi non finiscono qui: il materiale radioattivo che alimenta la sonda rappresenta un pericolo a sé, e anche il propellente tossico non dà meno preoccupazioni.
Phobos–Grunt si schianterà nell'Oceano Atlantico stanotte
Reviewed by Pietro Capuozzo
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15.1.12
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