La sonda Planck perde il suo strumento più importante ma non si ferma

© immagine  ESA - AOES Medialab
Il 14 maggio 2009 un razzo vettore Ariane 5 decollava dal centro spaziale europeo di Kourou, nella Guyana Francese. A bordo vi era la sonda Planck, che da allora ha esplorato ininterrottamente la radiazione cosmica di fondo, divenendo la punta di diamante nel suo campo. E proprio in questi giorni, la sonda ha esaurito i gas refrigeranti che garantivano il corretto funzionamento dell'High Frequency Instrument. Si tratta di una grave perdita per la sonda europea, che però non pone termine alle sue osservazioni, che continueranno con il Low Frequency Instrument. Questo strumento, infatti, non ha bisogno di temperature estreme come i –270 gradi centigradi dell'High Frequency Instrument, ma si accontenta di 'solo'-250°C.
© immagine ESA - C. Carreau
«Il Low Frequency Instrument continuerà ad operare per un altro anno» ha spiegato Richard Davis dell'Università di Manchester (Regno Unito). «Durante questo periodo, ci fornirà una sensibilità alle frequenze minori senza precedenti». 
I due strumenti possono lavorare solo a temperature così basse perché devono misurare le lunghezze d'onda delle microonde, la cui lunghezza varia da cento a diecimila volte quella della luce visibile.
La sonda aveva un'aspettativa di vita pari a circa quindici mesi e ora, con i suoi 2 anni e 8 mesi, l'ha quasi raddoppiata. I suoi strumenti, che ricevono lunghezze d'onda comprese fra i 30 e gli 860 gigahertz (un gigahertz corrisponde a un miliardo di hertz), hanno portato a termine ben cinque analisi dell'intera volta celeste.
Anche se con un pezzo in meno, speriamo che Planck continui ad esplorare i misteri dell'Universo.

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La sonda Planck perde il suo strumento più importante ma non si ferma La sonda Planck perde il suo strumento più importante ma non si ferma Reviewed by Pietro Capuozzo on 17.1.12 Rating: 5
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