L'India guarda verso nuovi orizzonti e vede Marte
Marte ripreso il 5 Aprile 2011 (© immagine NASA/JPL) |
Marte ha da sempre attratto l'uomo, sia come piccolo puntino rosso nel cielo notturno sia da ambiziosa meta per le missioni spaziali. E proprio per questo non dobbiamo stupirci se oggigiorno è divenuto l'attore principale dell'esplorazione spaziale. Moltissimi sono i Paesi che lo ammirano con desiderio, e oggi se n'è aggiunto un altro: l'India. Alcuni esponenti dell'Indian Space Research Organization (ISRO) – l'ente spaziale indiano – che hanno partecipato alla Planetary Science and Exploration Conference hanno infatti comunicato che stanno effettuando dei progetti preliminari per una sonda robotica che decollerà verso il Pianeta Rosso nel prossimo anno.
Studi più dettagliati su una missione robotica verso Marte erano stati effettuati già a marzo dell'anno scorso, quando al Physical Research Laboratory era, appunto, emersa quest'idea di inviare una sonda al nostro vicino planetario. La sonda scriverebbe un importante capitolo dell'esplorazione spaziale indiana e non solo, approfondendo le nostre conoscenze sul Pianeta Rosso, uno dei pianeti che conosciamo meglio e, allo stesso tempo, quello su cui sappiamo di meno.
Studi più dettagliati su una missione robotica verso Marte erano stati effettuati già a marzo dell'anno scorso, quando al Physical Research Laboratory era, appunto, emersa quest'idea di inviare una sonda al nostro vicino planetario. La sonda scriverebbe un importante capitolo dell'esplorazione spaziale indiana e non solo, approfondendo le nostre conoscenze sul Pianeta Rosso, uno dei pianeti che conosciamo meglio e, allo stesso tempo, quello su cui sappiamo di meno.
La missione si focalizzerà sull'atmosfera marziana, grazie a dieci esperimenti. Il primo è PRISM (Probe for Infrared Spectroscopy of Mars, ossia 'sonda per la spettroscopia infrarossa di Marte'). PRISM studierà le variazioni stagionali nella distribuzione dei gas nell'atmosfera marziana e, grazie a MENCA (Mars Exospheric Neutral Composition Analyzer), potremo approfondire le nostre conoscenze sugli strati superiori dell'atmosfera marziana – l'esosfera, per l'appunto, una regione che si estende a circa 400 chilometri di altitudine sopra Marte.
Un altro esperimento che è stato proposto dagli scienziati indiani è l'MSM (Methane Sensor for Mars, ossia 'sensore di metano su Marte'), che studierà la presenza e la distribuzione del metano nell'atmosfera marziana.
PACE (Plasma and Current Experiment) studierà invece la fuga atmosferica su Marte, ricostruendo un importantissimo puzzle della storia di Marte di cui oggi conosciamo solo qualche decina di tasselli su un migliaio. L'atmosfera marziana doveva essere molto simile alla nostra, in passato, ma ora buona parte di essa è 'scappata via' – portando probabilmente con sé l'acqua che un tempo popolava la superficie marziana. PACE rileverà anche le onde di plasma del pianeta e, grazie a dei rilevatori di microonde e onde radio, sarà in grado di analizzare anche l'attività superficiale del pianeta.
Non mancheranno le fotocamere: la MCC (Mars Color Camera, ossia 'fotocamera di Marte a colori') riprenderà il Pianeta Rosso da un'orbita altamente ellittica (500 e 80000 chilometri circa). Questa fotocamera ad alta risoluzione ci permetterà di studiare meglio la topografia e la conformazione geografica del Pianeta Rosso, e forse capiremo di più su eventi ancora da spiegare – come le tempeste di sabbia.
Un altro esperimento è TIS, che analizzerà le emissioni termiche per capire la composizione mineralogica del nostro vicino planetario. TIS analizzerà anche la diffusione dell'anidride carbonica, che compone circa il 95% dell'atmosfera marziana.
Infine, MARIS (Mars Radiation Spectrometer) misurerà l'intensità delle particelle elettricamente cariche provenienti dallo spazio profondo, che potrebbero essere dannose per futuri astronauti diretti verso Marte.
La missione potrebbe decollare tra ottobre e novembre dell'anno prossimo, arrivando su Marte agli inizi dell'autunno del 2014.
Non male come progetto per il futuro.
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Reviewed by Pietro Capuozzo
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17.1.12
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