Due sonde per scrivere il futuro dell'esplorazione spaziale europea
La potenza, la luminosità del Sole e la misteriosa energia oscura – il lato luminoso e quello buio più intriganti del nostro Universo. E sembra che questi due lati, appunto, siano le fondamenta per la futura campagna di esplorazione spaziale 2015–2025 dall'ente spaziale europeo, l'ESA. Le missioni scelte per disegnare il futuro dell'esplorazione europea sono infatti il Solar Orbiter, che studierà il nostre Sole, e Euclid, che indagherà sui misteri dell'energia oscura.
Il Solar Orbiter si avventurerà più in là di ogni altra missione spaziale, andando vicinissimo al nostro Sole in termini astronomici. Sarà progettato per compiere considerevoli passi in avanti nella comprensione dell'ambiente solare, il che prevede specialmente la comprensione di come il Sole genera e alimenta il flusso di particelle che inonda i pianeti, noto come vento solare. Ma il suo compito non si limiterà solamente a questo: il Solar Orbiter approfondirà anche le nostre conoscenze sui brillamenti solari e sulle CME, le stupende quanto violente espulsioni di massa coronale, degli eventi colossali che hanno origine sulla superficie della nostra stella.
Il Solar Orbiter si avventurerà più in là di ogni altra missione spaziale, andando vicinissimo al nostro Sole in termini astronomici. Sarà progettato per compiere considerevoli passi in avanti nella comprensione dell'ambiente solare, il che prevede specialmente la comprensione di come il Sole genera e alimenta il flusso di particelle che inonda i pianeti, noto come vento solare. Ma il suo compito non si limiterà solamente a questo: il Solar Orbiter approfondirà anche le nostre conoscenze sui brillamenti solari e sulle CME, le stupende quanto violente espulsioni di massa coronale, degli eventi colossali che hanno origine sulla superficie della nostra stella.
Il Solar Orbiter sarà inoltre in grado – data la sua vicinanza con il Sole – di raccogliere ed analizzare dei campioni del vento solare creatosi da pochissimo tempo sulla superficie solare. Il decollo della missione è previsto per il 2017 e avverrà probabilmente a Cape Canaveral con un razzo vettore Atlas fornito dalla Nasa, l'ente spaziale americano.
Euclid esplorerà invece una parte che molti considerano più intrigante, probabilmente perché molto più misteriosa e la cui soluzione non è dietro l'angolo come per il Sole: l'energia oscura. Questo telescopio spaziale molto avanzato mapperà le enormi strutture che sono la colonna vertebrale dell'Universo con accuratezza e risoluzione senza precedenti. L'occhio di Euclid raggiungerà regioni lontanissime, ubicate anche a 10 miliardi di anni–luce, rivelando la storia dell'espansione di queste strutture durante gli ultimi tre quarti di storia del nostro Universo.
L'energia oscura è quello che gli astronomi suppongono essere la causa dell'espansione dell'Universo, che sta costantemente aumentando: secondo le nostre teorie, dovrebbe essere una specie di «contrario della gravità» che, invece di tenere le cose compatte attraendosi a vicenda, le fa separare ad enormi velocità. Con Euclid, gli astronomi sperano di poter scoprire la vera natura di questa misteriosa forza.
Euclid decollerà a bordo di un veicolo di lancio Soyuz nel 2019, dallo spazioporto europeo a Kourou, nella Guyana Francese.
«Con la selezione di Solar Orbiter e di Euclid, il Programma Scientifico ha ancora una volta mostrato la sua rilevanza alla scienza e alle domande della gente: Euclid illuminerà sulla natura di una delle forze fondamentali dell'Universo, mentre il Solar Orbiter aiuterà gli scienziati a capire i processi, come le espulsioni di massa coronale, che influenzano i cittadini terrestri mettendo a soqquadro, ad esempio, le radiocomunicazioni e gli impianti elettrici» ha commentato Alvaro Giménez, il Direttore dell'Esplorazione Robotica e Scientifica dell'Esa.
Dei tre candidati, è stata scartata la missione PLATO, che però potrà essere riproposta in futuro.
Due sonde per scrivere il futuro dell'esplorazione spaziale europea
Reviewed by Pietro Capuozzo
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7.11.11
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