STS-135, l'ultima missione dell'era shuttle - giorno 4
L'equipaggio della missione shuttle STS-135 – l'ultima di un'era spaziale veramente gloriosa durata trent'anni – ha installato sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) il modulo logistico Multi-Purpose Logistics Module Raffaello. L'installazione è iniziata ieri alle 11:16 ora italiana mediante il braccio robotico Space Station Remote Manipulator System (SSRMS), noto anche come «Canadarm 2». L'installazione è stata completa esattamente un'ora e mezza dopo, quando Raffaello è stato agganciato al modulo Harmony.
Raffaello contiene rifornimenti e parti di ricambio per la ISS che gli astronauti della STS-135 dovranno installare a bordo della stazione nei prossimi giorni. Oltre a ciò, Raffaello possiede una scorta di cibo che rifornirà gli astronauti per un anno intero.
Raffaello contiene rifornimenti e parti di ricambio per la ISS che gli astronauti della STS-135 dovranno installare a bordo della stazione nei prossimi giorni. Oltre a ciò, Raffaello possiede una scorta di cibo che rifornirà gli astronauti per un anno intero.
La missione prosegue non senza problemi e guasti di vario tipo: oltre al malfunzionamento del braccio rotante registrato pochissimi minuti prima del lancio, uno dei cinque General Purpose Computers (GPC) – i computer dell'orbiter Atlantis – ha registrato un guasto. Si tratta del GPC 3, e il guasto è stato rilevato dopo l'attivazione delle manovre di supporto al rendezvous e al successivo aggancio alla stazione. Ora però il GPC è tornato online completamente funzionante.
Inoltre l'equipaggio della missione conclusiva del programma shuttle ha installato sulla ISS un dimostratore per una nuova tecnologia che consiste nel rifornire di propellente i satelliti in orbita attorno alla Terra, anche quelli precedenti che non sono stati progettati per essere riforniti una seconda volta. Infatti, i satelliti vengono riempiti di propellente e successivamente la valvola viene sigillata tre volte, per poi essere interamente coperta da un rivestimento termico isolante, dato che non si era mai pensato ad una tecnologia che li potesse rifornire in orbita.
Questo esperimento, noto come Robotic Refueling Mission (RMM), è quindi un primo passo che potrebbe portare a future missioni spaziali robotiche di rifornimento. L'esperimento consiste in una scatola (la «RMM box»), che simulerà la parte di un satellite in orbita, fornita di valvola chiusa ermeticamente, di un rivestimento termico e di altre componenti. Un robot, noto come Dextre, sarà controllato da un operatore terrestre, che usufruirà dei suoi quattro strumenti appositamente studiati per tagliare la protezione termica e svitare le copertura per fornire nuovo propellente al satellite attraverso una valvola.
Fonte: NASA.gov
STS-135, l'ultima missione dell'era shuttle - giorno 4
Reviewed by Pietro Capuozzo
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12.7.11
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